Federico Zeri
Arte,  Mostra

Federico Zeri omaggiato dal Poldi Pezzoli

Giorno per giorno nella pittura, Federico Zeri arriva al Poldi Pezzoli

Il Museo Poldi Pezzoli presenta Giorno per giorno nella pittura. Federico Zeri e Milano, la mostra dedicata al grande studioso in occasione del suo centenario.

Il museo Poldi Pezzoli e Federico Zeri

Federico Zeri, uno dei più grandi conoscitori e storici dell’arte del Novecento, arriva al museo Poldi Pezzoli di Milano. Spirito libero e anticonformista, ma rigoroso, dotato di una memoria visiva prodigiosa. Ha lasciato nei suoi scritti un patrimonio di conoscenze, ricerche, attribuzioni, ancora oggi punti di riferimento per chi studia la storia dell’arte italiana. I suoi studi si sono concentrati in particolare su alcuni ambiti come la pittura dal Duecento al Cinquecento. Il suo strumento di lavoro, oltre alla sua vasta conoscenza del patrimonio artistico, era la sua incomparabile fototeca, formata nel corso di una vita. La fototeca è oggi patrimonio di tutti grazie alla Fondazione Federico Zeri, che ha sede a Bologna presso l’Università “Alma Mater”.

L’esposizione è a cura di Andrea Bacchi – direttore della Fondazione Zeri di Bologna – e Andrea Di Lorenzo – direttore del Museo Ginori di Firenze. La retrospettiva del Poldi Pezzoli indaga e ricostruisce le complesse e variegate relazioni intessute negli anni dal grande conoscitore con le istituzioni, i musei e i collezionisti milanesi.

La mostra al Poldi Pezzoli

In mostra una trentina di opere. Oltre ai due dipinti giunti al Museo per legato testamentario dello studioso saranno esposte altre opere di grande interesse. Essse appartengono a collezioni private e a musei e di cui Zeri si è occupato nei suoi studi e nelle sue pubblicazioni o di cui ha suggerito direttamente l’acquisto.

Federico Zeri
Maestro della natura morta di Hartford e Carlo Saraceni (Venezia 1579-1620) Allegoria della Primavera

L’allestimento, curato da Sistemamanifesto, indaga la relazione fra lo spazio e la memoria. Il progetto vuole essere uno strumento per facilitare la memorizzazione delle opere in mostra e della loro disposizione. Questo invitando il visitatore a ricalcare gli studi di Zeri. Le sale espositive del museo sono state divise in vani regolari, successivi e simmetrici, come suggerivano i trattati di retorica dell’antichità classica per strutturare dei ricordi in modo efficace; regole a cui sembra essersi ispirato anche Zeri per la disposizione della biblioteca e della fototeca nella sua Villa di Mentana. Ciò permette una divisione dei dipinti in nuclei tematici.

I dipinti in mostra

I dipinti esposti rappresentano, in maniera significativa ed esemplare, la vastità degli interessi e delle competenze di Zeri come conoscitore e storico dell’arte, attraverso le diverse scuole dell’Italia centro-settentrionale e le varie epoche, dal XIV al XVIII secolo. Tra gli artisti in mostra, Andrea Previtali, Giovanni Battista Moroni, Giulio Cesare Procaccini e Alessandro Magnasco. La mostra illustra inoltre il notevole contributo e impulso dato dallo studioso alla creazione di importanti raccolte, e al consolidamento di un gusto collezionistico improntato all’apprezzamento di opere d’arte di raffinata qualità e in ottimo stato di conservazione, eseguite dai tanti artisti che contribuiscono a comporre il variegato mosaico della storia dell’arte italiana.

Federico Zeri
Ercole de’ Roberti(Ferrara, 1451-1456 – Ferrara, 1496)Ritratto maschile di profilo (Ritratto di Annibale II Bentivoglio? [1469 –1540])
Un nucleo significativo di dipinti è legato al nome di Donato de’ Bardi (pittore di origine pavese, ma attivo prevalentemente a Genova e in Liguria nella prima metà del Quattrocento). Zeri lo riscoprì e lo rivalutò in una serie di articoli pubblicati a partire dal 1973. Di Donato de’ Bardi saranno presenti in mostra, riunite per la prima volta, anche tutte le tavole, divise fra due collezioni private e la Pinacoteca di Brera.

La riscoperta di Zeri

A queste opere sarà accostata la Madonna allattante del Museo Poldi Pezzoli. Proprio Zeri aveva proposto di attribuirla a Donato De’ Bardi, mentre la critica attuale tende prevalentemente a riferire la tavola ad Ambrogio Bergognone.
Nella mostra sarà anche rappresentato, con opere di grande qualità e importanza, un pittore itinerante singolare e interessante, spagnolo di origine ma a lungo attivo in Italia fra la fine del Quattrocento e i primi decenni del Cinquecento, dapprima a Firenze, nella bottega del Perugino, poi a Roma, nei cantieri vaticani di Alessandro VI Borgia. L’artista in questione è Johannes Hispanus, al quale Federico Zeri dedicò nel 1948 un fondamentale articolo di riscoperta che ruotava intorno alla magnifica Deposizione di collezione privata – databile intorno al 1510 e firmata, punto di partenza imprescindibile per la ricostruzione del catalogo delle sue opere –, che viene presentata al pubblico per la prima volta in Italia.
Accanto alla Deposizione verranno presentate altre due tele dell’autore mai esposte al pubblico raffiguranti la storia di Cimone ed Efigenia, dalla celebre novella del Boccaccio.

Federico Zeri
Johannes Hispanus (attivo in Italia dal 1490 circa al 1538) Storia di Cimone ed Efigenia

In mostra, oltre a un video di approfondimento, verrà proiettata una scelta delle lezioni tenute da Federico Zeri presso varie importanti istituzioni italiane nel corso degli ultimi anni della sua vita e diventate un “cult” anche per il grande pubblico.

 

La mostra è visitabile al museo Poldi Pezzoli fino al 7 marzo 2022. Per maggiori informazioni ti consigliamo di visitare il sito ufficiale del museo Poldi Pezzoli.

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