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Fedez in politica? Tutto uno scherzo per il nuovo album, Disumano: il rapper lo svela in un video

Altro che politica per Fedez: il rapper svela la verità sul dominio web acquistato giorni fa con un video

Quando la Zdf Srl, una delle società di Fedez, ha acquistato il dominio internet “FedezElezioni2023“, tutti hanno subito pensato che il rapper stesse valutando un ingresso in politica.

Un pensiero logico, dopotutto: negli ultimi anni, infatti, Fedez ha più volte dato prova di interesse e partecipazione, non mancando di attaccare senza filtri il Salvini o il Renzi di turno. Tutti ricordiamo, inoltre, il suo forte sostegno all’approvazione del Ddl Zan. Certo, Fedez ha in tasca solo la quinta elementare e ben poca preparazione politica. Ma – in Italia, dove un parlamentare su tre non è laureato – evidentemente i titoli di studio non sono mai un prerequisito necessario.

Quindi sì, in molti hanno creduto che Fedez entrasse davvero in politica. Ma si sbagliavano: la sua fantomatica scesa in campo era  parte di una studiata trovata pubblicitaria per lanciare il disco Disumano, in uscita il 26 novembre.

Il rapper l’ha rivelato da poche ore, con un video burla che scimmiotta quelli di Berlusconi. Ecco cosa sappiamo.

Il video: Fedez svela la verità sul suo ingresso in politica e sul dominio acquistato da Zdf Srl

Fedez ha scelto ancora una volta i social media come piattaforma per lanciare la sua “video-candidatura”. Ma fin dalle primissime battute, è stato chiaro a tutti che la clip fosse in realtà un atto di denuncia travestito da scherzo. «Scendo in campo perché la politica italiana è una cosa seria», recita la descrizione. «Vota Disumano».

Disumano, però, non è il nome di un partito: è in realtà il graffiante titolo del nuovo album del rapper, in uscita su tutte le piattaforme il prossimo 26 novembre.

 

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Una trovata pubblicitaria che ha del geniale, ma che – soprattutto – fa riflettere sullo stato della politica di un Paese in cui molti, per davvero, speravano che fosse il rapper di Rozzano a risolverne i problemi.

Ecco le parole di Fedez nel video.

L’Italia è il paese che amo. Qui ho le mie radici, le mie speranze, i miei orizzonti. Qui ho imparato, da mio padre e dalla vita, il mio mestiere di truffatore e ho appreso la passione per i preti che fanno i tiktoker. Ho scelto di scendere in campo e di frodare la cosa pubblica perché non voglio vivere in un paese civile, governato da forze mature e da uomini legati a doppio filo ad un passato di conquiste sindacali e di diritti per tutti.

Il movimento politico che vi propongo, non a caso, si chiama ‘Disumano’: vi dico che è possibile realizzare insieme un grande incubo. Quello di un’Italia sempre più ingiusta, menefreghista verso chi ha bisogno e che nelle recite di fine anno della Comunità Europea ha il ruolo del cespuglio. Vi dico che possiamo, vi dico che dobbiamo, costruire insieme, per noi e per i nostri figli, un nuovo miracolo italiano.

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e la sua finta candidatura

I commenti a caldo di Fedez: l’album Disumano in uscita il 26 novembre

«Sono dovuto stare zitto una settimana, stavo implodendo. Ok, adesso parliamo un po’», esordisce Fedez nelle sue IG Stories. Ha poi spiegato:

È bastato che io acquistassi un dominio internet ‘FedezElezioni2023’, dominio che però scadeva a novembre 2022.

Quindi sarebbe bastato che i giornalisti facessero una piccola ricerca per comprendere che era una stron**ta. Ma probabilmente credo che questa cosa, questa trollata, la dica lunga sullo stato di salute della stampa e del giornalismo italiano. Nonostante tutti, in qualche modo, fossero consci che fosse una trovata, per loro era più importante fare finta di non saperlo.

Una mossa audace, in pieno stile Fedez, che ha certamente colpito nel segno. Dal suo profilo Instagram, infatti, Fedez non si è risparmiato di fare nomi e cognomi dei giornalisti che più hanno attaccato la sua candidatura: primi tra tutti Stefano Feltri, direttore del “Domani”, e Beppe Severgnini.

poi spiegato che fino all’uscita del disco, prevista per il 26 novembre, condurrà una vera e propria campagna elettorale finta. «Ma d’altronde quale campagna elettorale non è finta?», ha poi aggiunto. «Ho preparato una serie di cartelloni elettorali che verrete in giro per l’Italia. Tra i più grotteschi, di cattivo gusto, squallidi e disumani di questo Paese ma non così lontani dalla realtà. Divertiamoci!».

Infine, ha concluso con un invito.

Se non volete che io faccia politica, c’è solo un modo. Comprate il mio ultimo album, così resto impegnato con la musica e non scendo in politica.

 

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Editor: Valentina Baraldi

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