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Spettacolo,  Cinema

Fidel Castro: il leader nei film di Oliver Stone 2016

Fidel Castro è stato al centro di due documentari del regista americano. Stone ci ha lasciato il ritratto senza fronzoli di un leader che oggi ci affanniamo inutilmente a categorizzare

Nella bolgia del web e dei social sono state prevedibilmente espresse in questo fine settimana opinioni d’ogni tipo su Fidel Castro,

una varietà di commenti che sono in qualche modo il giusto riflesso di una delle personalità più controverse e carismatiche del secolo scorso.

E’ proprio l’ambiguità del ‘lider maximo’, la sua condizione da ‘convitato di pietra’ tra l’incudine e il martello rappresentati dalle due superpotenze protagoniste della Guerra Fredda, Stati Uniti e Russia sovietica, ad aver attirato le attenzioni del cineasta Oliver Stone, da sempre affascinato a figure rivoluzionarie e popolari legate alla storia americana.

Il regista ha dedicato due documentari al presidente cubanoComandante, uscito nel 2003, e Looking for Fidelrealizzato l’anno successivo. Due documentari che sono prima di tutto le testimonianze di un curioso e di un appassionato che prescindono da strette necessità commerciali.

Per il primo lavoro Stone e la sua troupe sono stati a Cuba per tre giorni, durante i quali il regista ha indagato sui motivi politici di Fidel e sul fascino che attirava su di sé. Il leader cubano accettò la proposta del regista, a patto che potesse interrompere le interviste non appena avesse voluto, eventualità che non si è mai verificata.

Stone non si è certo autocensurato nell’occasione: ha chiesto informazioni sull’abuso dei diritti umani, sulla discriminazione degli omosessuali senza però mai alzare il tono di fronte alle risposte vaghe e retoriche del leader allo scopo di non avere eccessive frizioni che potessero essere d’ostacolo al contatto empatico – e dunque rivelatore – tra i due.

 Il risultato è un documentario che si permette l’ironia e qualche rivelazione personale capace di confermare alcune teorie complottiste del regista, quella i chi non crede che dietro l’omicidio di J.F.Kennedy ci fosse unicamente la mano armata di un pazzo sregolato, ad esempio.

Looking for Fidel è l’ideale prosieguo del dialogo interrotto con il documentario precedente. L’approccio di Stone è meno morbido e le sue domande più incalzanti: pressato sulle repressioni dei dissidenti politici, Fidel Castro ribalta la questione e spinge il discorso verso lo scandalo di Guantanamo e i crimini di guerra americani; di fronte alle accuse al suo regime postegli da Amnesty International il leader passa direttamente al contrattacco, accusando l’organizzazione umanitaria di propagare bugie e di essere al servizio degli Stati Uniti.

Di fronte alla prossimità di un cambio di potere, Castro, ancora combattivo, reagisce mostrando sorniona indifferenza: ‘Morirò con addosso i miei scarponi’, lanciando un monito che sembra venire da tempi lontani: ‘Dopo la mia morte la mia influenza crescerà.’

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