Forma 1
Gruppo artistico italiano. Prese il nome dal mensile di arti figurative Forma 1, fondato a Roma nel marzo del 1947 da Accardi, Attardi, Consagra, Dorazio, Guerrini, Perilli, Sanfilippo e Turcato, che pubblicarono sul primo e unico numero della rivista un manifesto programmatico, in cui riconoscevano nel formalismo, cioè in un superamento del realismo verso forme astratte, l’unico mezzo per rinnovare l’arte e sottrarsi a quelle che venivano definite influenze decadenti, psicologiche ed espressionistiche. Il panorama artistico italiano era all’epoca fortemente diviso tra una tendenza neorealista di impegno civile in linea con le direttive del Partito comunista italiano e una tendenza astratta portata avanti, pur con differenze di poetica, oltre che da Forma 1, dal Movimento Arte Concreata a Milano (1948) e dal gruppo dell’Astrattismo classico fiorentino (1950). Gli artisti di Forma 1, proclamandosi all’inizio del manifesto “Formalisti e marxisti”, affermavano la possibilità di conciliare la loro posizione politica e la scelta di una poetica non figurativa, in linea con le più avanzate esperienze europee e più rispondente al sentire moderno. La forma era dichiarata mezzo e fine dell’arte, ma questo non impediva un’attenzione a tematiche politiche e sociali, come emerge dalla produzione di alcuni esponenti del gruppo, quali Dorazio (Petit poème socialiste, 1948, collezione dell’artista, Todi) o Turcato (Comizio, 1949, collezione privata, Roma). Importanti dal punto di vista degli esiti artistici furono il guardare al futurismo di Severini e Prampolini e i viaggi a Parigi, dove riscoprirono l’ impressionismo e il primo cubismo, in particolare la lezione di Braque. L’adesione all’astrazione venne sviluppata da ogni artista secondo una personale direzione di ricerca, al di fuori di strette logiche di corrente. Solo Ugo Attardi dal 1949 tornò alla figurazione, mentre Mino Guerrini abbandonò la pittura per dedicarsi al giornalismo e al cinema.
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