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Arte

Gallerie d’arte e pandemia: tra il digitale e il fisico

Ecco come visitare le gallerie d’arte ai tempi della pandemia

Si può ammirare un dipinto o visitare le gallerie d’arte senza vederle dal vivo? La pandemia ha messo il mondo delle gallerie d’arte di fronte ad una grande sfida: nessuna esposizione in carne ed ossa, nessun collezionista in giro fra gli stand ma la possibilità di apprezzare un dipinto esposto a Londra standosene comodamente nel proprio salotto a Tokyo. L’arte è cambiata e apre il business a tutto il mondo grazie al digitale, passaggio obbligato a causa della pandemia.

Quale sarà il futuro delle gallerie d’arte?

Tra le priorità delle gallerie ci sono l’investimento maggiore verso il digitale e l’aumento delle vendite online. Ecco allora che il digitale diventa, anche per le gallerie d’arte, la chiave di accesso al mondo dell’Arte 3.0 dove il digitale, in sinergia con il fisico, rappresenta il motore per la ripresa mondiale del mercato dell’arte. Si tratta di un percorso obbligato al quale gli artisti sono chiamati a rispondere in seguito alla grande sfida a cui la pandemia li ha costretti.

L’arte resiste: ecco le gallerie d’arte private rimaste aperte nella città di Milano

Con l’allentamento delle restrizioni e l’apertura delle attività commerciali, fin dal 1º dicembre anche le gallerie d’arte private sono tornate ad accogliere i visitatori, ovviamente rispettando il contingentamento, il distanziamento sociale e l’uso della mascherina.

LA GALLERIA D’ARTE DI TOMMASO CALABRO

A Piazza San Sepolcro, nel cuore di Milano, Tommaso Calabro ha riaperto la sua galleria privata dicendosi estremamente contento ed entusiasta di accogliere nuovamente i visitatori in totale sicurezza. Ecco le sue parole:

Onestamente, assembramenti in galleria, a parte durante gli opening, io non ne ho mai visti! Entrano di solito una o due persone per volta e non c’è nessun problema. È giusto che le gallerie vengano vissute, è giusto che si riapra

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Interno della galleria d’arte di Tommaso Calabro

LA DEP ART GALLERY DI ANTONIO ADDAMIANO

Fondata da Antonio Addamiano, deve il suo nome – che è acronimo di Distribuzione e Promozione Arte – anche al vocabolo inglese “depart”, partire. Le parole di Addamiano manifestano la grande volontà di permettere agli appassionati di poter fruire dell’arte in presenza:

Siamo molto contenti di riaprire la galleria a partire per poter incontrare nuovamente i nostri collezionisti dal vivo. Inoltre, abbiamo pensato fosse una buona idea proporre un nuovo allestimento […] ci è sembrato ‘attraente’ stupire i visitatori con qualche tocco di novità. Ma sempre con un occhio attento alle distanze e al rispetto delle regole per dare il nostro contributo affinché non ci sia un terzo lockdown

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Interno della Dep Art Gallery di Antonio Addamiano

THE FLAT – MASSIMO CARASI

In zona Porta Venezia sorge The Flat – Massimo Carasi, un vero e proprio laboratorio di arte e sperimentazione. Qui le parole di della direttrice della galleria Daniela Barbieri a proposito dell’apertura:

L’attività non si è mai fermata, anche perché oggi basta uno smartphone per organizzare e gestire la programmazione e i rapporti con gli artisti ed i collezionisti. Quello che però per noi è indispensabile è l’esperienza che fisicamente il pubblico può fare solo in loco, quindi a galleria aperta

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Interno di The Flat – Massimo Carasi

 

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