George Harrison
Rock,  Musica

George Harrison, 5 cose che non sapevate

Oggi, 25 Febbraio, George Harrison avrebbe compiuto 81 anni.

Dal figlio Dhani alle canzoni scritte, ecco 5 cose che non sapevate del “quiet one” dei Beatles

Nasceva oggi 25 Febbraio, 81 anni fa, George Harrison, chitarrista dei Beatles, la cui morte risale al 2001, a causa di un tumore al cervello. Dopo il decennio sfavillante nei Beatles (1960-70), con 23 album prodotti, il chitarrista aveva intrapreso una carriera da solista, con alcuni buoni successi, come l’album All Things Must Pass e il singolo Got My Mind Set on You.

Oggi, la moglie Olivia, il figlio Dhani e gli storici compagni Paul McCartney e Ringo Starr ne conservano e tramandano la memoria, musicale e personale. Andiamo a scoprire di più su George Harrison, con cinque curiosità che probabilmente vi erano sfuggite.

1. L’ossessione di George Harrison per la chitarra

Ci sono pochi dubbi sul fatto che fosse il musicista più talentuoso dei Beatles. Meno appariscente nei brani rispetto alle voci di Paul McCartney e John Lennon, la sua chitarra fu un elemento cruciale del sound nuovo e coinvolgente dal gruppo di Liverpool.

George ricevette la prima chitarra a 14 anni, e da allora passò intere giornate a perfezionare la sua tecnica, imitando uno stile da Teddy Boy e guardando a modelli rock e country statunitensi.

Fu infatti invitato ad entrare nei Beatles – allora chiamati Quarrymen – dal compagno di scuola McCartney proprio per il suo talento con lo strumento, che mancava agli altri componenti.

Più avanti, nel 1961, quando l’allora bassista, Stu Sutcliffe, lasciò i Beatles, Harrison si rifiutò di prenderne il posto, costringendo McCartney a cambiare strumento. Da allora, gli assoli virtuosistici di Harrison divennero un elemento altamente riconoscibile e caratteristico dei Fab Four.

 

George Harrison
George Harrison, 1957

2. Cantò e compose 25 canzoni dei Beatles

Nonostante il suo apporto fosse, nei primi anni, principalmente strumentale, col passare degli anni Harrison affinò anche le sue doti di cantante e compositore, arrivando a realizzare ben 25 brani della band rivale dei Rolling Stones.

In realtà, ne creò molti di più, ma la gran parte venne scartata in favore dei pezzi di Lennon e McCartney, con maggior esperienza autoriale. Fra le più celebri, spiccano Here Comes the Sun Something, parte di Abbey Road, e While My Guitar Gently Weeps,

quest’ultimo con il contributo di Eric Clapton alla chitarra. In questi brani, George è anche il lead vocalist, ruolo che nel tempo occupò sempre di più nella band. Dopo lo scioglimento dei Fab Four, Harrison, ventisettenne, dimostrò tutta la sua maturità artistica, stupendo la critica con il triplo album All Things Must Pass.

3. La fascinazione per la cultura indiana

Il più giovane dei Beatles sviluppò negli anni un interesse crescente verso la cultura e la spiritualità indiana. A iniziarlo fu David Crosby, cantante dei Byrds, durante il tour americano del 1965.

Da allora, Harrison si avvicinò al movimento degli Hare Krishna e iniziò a suonare il sitar, tipico strumento indiano a tre corde, e ad impiegarlo in alcune canzoni, come in Norvegian Wood e Strawberry Fields Forever.

Anche se gli altri Beatles ne limitarono le influenze, Harrison riuscì comunque ad integrare le sue nuove ricerche artistiche nel gruppo. Dall’album Rubber Soul (1965), infatti, il sound del gruppo si fece sempre più complesso ed eclettico, e i testi dal sapore metafisico aumentarono. Dopo la morte, per sua volontà, le ceneri di George furono sparse nel Gange.

 

George Harrison
Harrison al sitar

4. Organizzò il primo concerto benefico della storia

Dopo l’esperienza con i Beatles, Harrison mantenne e coltivò ottimi rapporti con una serie di altri artisti della scena rock. Se all’interno del gruppo si sentiva sempre di più il terzo dei quattro, adombrato da Lennon e McCartney, al di fuori godette sempre di una buona reputazione.

Proprio sfruttando questo network, nel 1971 George promosse The Concert for Bangladesh, un’iniziativa a supporto della popolazione bengalese. Fra gli artisti partecipanti, Eric Clapton, Ringo Starr, Bob Dylan e Billy Preston.

Lennon e McCartney non accettarono l’invito per strascichi successivi alla scissione, dovuti soprattutto alla presenza ingombrante di Yoko Ono. Il disco derivato dal concerto fu un successo commerciale mondiale, scalando le classifiche e ottenendo il Grammy Award del 1971.

 

George Harrison
George Harrison e Bob Dylan in The Concert for Bangladesh

5. Il figlio di George, Dhani Harrison

Nel 1978, Harrison, dopo il primo matrimonio con Patty Boyd, sposò Olivia Arias, segretaria della A&M Records. Nello stesso anno, i due ebbero il loro unico figlio, Dhani Harrison, così chiamato dall’unione della settima e ottava nota indiane (Dha e Ni).

Dhani intraprese fin da giovane la carriera del musicista, prendendo lezioni di batteria da Ringo Starr, con cui il padre rimase sempre in ottimi rapporti, e contribuendo all’ultimo disco di George, Brainwashed, pubblicato postumo nel 2001.

Il cantante ha realizzato al momento due album e collaborato per realizzare The Beatles: Rock Band, videogioco del 2009 dedicato ai Fab Four. Dhani, esattamente come gli altri eredi dei Beatles, Julian Lennon e James McCartney, ha sempre riconosciuto la difficoltà di crearsi un’identità artistica propria uscendo dall’ombra del padre. Qui il link all’intervista.

 

George Harrison
Dhani Harrison

Conclusione: 81 anni fa nasceva George Harrison, chitarrista dei Beatles. Ecco 5 cose che non sapevate del compagno di Lennon, McCartney e Ringo Starr.

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