Dizionario Arte

Gignous, Eugenio

Esponente di spicco del naturalismo lombardo. Durante la formazione a Brera, ebbe modo di frequentare gli scapigliati Daniele Ranzoni e Tranquillo Cremona; l’influenza di quest’ultimo è ravvisabile in una prima fase di maturazione stilistica, allorché Gignous prese le distanze dai modelli accademici in favore di una composizione e di una resa coloristica più libere. Successivamente, il contatto con le scuole paesaggistiche regionali, e in particolare con alcuni artisti liguri e piemontesi, contribuì allo sviluppo di uno stile personale, ancora debitore al Cremona per il trattamento del colore, ma assai più attento allo studio minuzioso del dato naturale e alle variazioni cromatiche determinate dalla luce. Il linguaggio di Gignous trovò piena applicazione nelle vedute del Lago Maggiore, che divenne il suo soggetto prediletto, occupandone la ricerca per tutti gli anni Ottanta; in molti casi, il medesimo dettaglio fu ritratto in numerosi dipinti in diverse ore del giorno, secondo un lavoro di studio seriale della luce e dei suoi effetti ottici paragonabile a quello di Claude Monet. Gli anni Novanta videro un’evoluzione stilistica in senso sintetico, che sembrò indicare di un aggiornamento sui fatti dell’arte europea coeva. Le retrospettive alla Biennale di Venezia del 1907 e alla Quadriennale di Torino del 1908 testimoniarono della rilevanza assunta da Gignous nel panorama artistico italiano. Nascita: Milano 1850; Morte: Stresa 1906

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