Giuseppe Conte non si candida a Roma1
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Giuseppe Conte non si candida a Roma 1, dopo la sfida lanciata da Carlo Calenda

IL PRESIDENTE M5S HA ANNUNCIATO CHE NON SI CANDIDERà AL COLLEGIO DI ROMA CENTRO. IN BALLO HA ALTRE PRIORITà

Carlo Calenda aveva da poco annunciato la sua candidatura al collegio di Roma Centro, sfidando Giuseppe Conte. Poco dopo il Presidente M5s ha comunicato che non si sarebbe candidato.

GIUSEPPE CONTE NON SI CANDIDA A ROMA1

Nella serata del 6 dicembre, Giuseppe Conte, in conferenza stampa ha puntualizzato che rinuncerà al collegio di Roma centro. Ringraziando particolarmente  gli organi dirigenti dei dem, il Presidente M5s avrebbe altre priorità:

“Ringrazio il Pd e Letta che sono stati disponibili e leali, una concreta disponibilità a valutare insieme questa mia candidatura. In questo caso ho declinato. Poi c’è stato un piccola angolo della mia mente dove ho riflettuto. Per un attimo ho voluto valutare se il lancio dei comitati mi rendessero un po’ sollevato da questa dedizione assoluta al M5s. Ma abbiamo ancora molto da fare: i gruppi territoriali, la scuola di formazione un progetto molto articolato e stimolante. Credo non sia possibile dedicarsi ad altro in questo momento

IL SOGNO SVANITO DI LETTA

Finisce nel peggiore dei modi un’operazione sulla quale Enrico Letta stava lavorando da giorni. Il segretario del PD le ha tentate tutte per stringere un’alleanza con i 5stelle. Infatti, la scorsa settimana Letta aveva fatto la proposta all’avvocato pugliese di candidarsi al collegio di Roma centro lasciato vacante da Roberto Gualtieri. Due gli obiettivi: da un lato rinforzare il Movimento 5 stelle in vista del voto del Quirinale, dall’altro blindare la legislatura tirando dentro l’unico leader che è rimasto fuori dal Parlamento. Un sogno svanito nell’arco di ventiquattr’ore.

CALENDA NON SI CANDIDA PIù: IL PROBLEMA ERANO I 5S

Carlo Calenda sulla rinuncia di Giuseppe Conte risponde:

“Conte sapeva benissimo che avrebbe dovuto correre in un territorio non particolarmente fertile per i 5S e che lì con un avversario forte rischiava di perdere. Poi, magari, avrà fatto anche altri ragionamenti, chiedete a lui”

A questo punto, però, anche il leader di Azione ha rinunciato alla sua candidatura:

“Per me il problema non sussiste più. Non potevo accettare l’idea che un 5S calcasse i sacri Colli, che il Pd abbandoni i propri elettori a un Movimento che in quel collegio alle Comunali ha preso il 5,3%. È da tre settimane che Enrico Letta ci prende in giro, dicendo che avremmo parlato. Questo modo di procedere di Enrico dimostra che non c’è nessun Ulivo 2.0 ma solo un Conte 2 riveduto è corretto. Lì sono rimasti i dem, nessuno sforzo di ampliare l’area liberale, democratica e riformista”

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