Gli Usa annunciano il boicottaggio diplomatico delle Olimpiadi 2022 in Cina: una dura forma di denuncia
Usa, Olimpiadi in Cina boicottate: non saranno presenti rappresentanti del governo
Gli Usa hanno annunciato di voler boicottare le Olimpiadi in Cina che si terranno dal 4 al 20 febbraio 2022 a Pechino. «Non manderemo nessun rappresentante ufficiale del governo», questo quanto comunicato dalla portavoce dell’amministrazione Biden, Jen Psaki. Gli Stati Uniti lasceranno però partire i propri atleti che parteciperanno alle 109 gare previste.
Un gesto forte per lanciare al Paese di Xi Jinping un messaggio di denuncia delle violazioni dei diritti umani. Dalle pressioni militari su Taiwan e il soffocamento degli oppositori a Hong Kong, alle violazioni dei diritti della minoranza musulmana uigura nello Xinjiang.
Usa, Olimpiadi in Cina boicottate: cosa faranno gli altri Paesi?
Questa decisione era richiesta da più membri all’interno del Congresso americano, prima tra tutti dalla speaker della Camera Nancy Pelosi. Si tratta di una forma di boicottaggio sicuramente più “soft” di quello messo in atto nel 1980 dal presidente Jimmy Carter. Quell’anno gli Americani non parteciparono affatto alla Olimpiadi di Mosca, come denuncia dell’invasione sovietica dell’Afghanistan. Altri 64 Paesi si unirono alla protesta. L’Italia non fu uno di questi.
Sembra che anche questa volta altri Paesi siano intenzionati a seguire gli Usa. Canada, Regno Unito, Germana, Norvegia e Australia sono già propensi a lanciare segnali. In alcuni casi però non si pensa al totale boicottaggio, ma semplicemente alla riduzione al minimo delle rappresentanze.
La strada del dialogo rimane comunque aperta. «La diplomazia è essenziale alla politica globale, ma non per questo dobbiamo stare in silenzio» ha sottolineato Annalena Baerbock, nuova ministra degli Esteri tedesca designata dal governo prossimo all’insediamento.
Gli Usa boicottano le Olimpiadi in Cina: la risposta del governo cinese
La Cina non ha preso ovviamente bene la decisione degli Stati Uniti. La prima reazione del governo ha stroncato la decisione americana. Una portavoce della Missione cinese all’Onu ha affermato: «Il cosiddetto “boicottaggio diplomatico” da parte degli Stati Unti è una farsa politica autodiretta e riporta quasi alla mentalità da Guerra Fredda».
Inoltre, Zhao Lijian, portavoce del ministero degli Esteri cinese, ha sottolineato che «gli Usa pagheranno per il boicottaggio diplomatico delle Olimpiadi». La Cina contesta la politicizzazione dello sport, che porta ad interferire nel dialogo tra i Paesi. Per Zhao i Giochi «sono un grande evento per atleti e appassionati di sport invernali, e ne sono loro i protagonisti».
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Editor: Susanna Bosio
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