Gucci Beauty: Alessandro Michele lancia il primo mascara “L’obscur”
GUCCI BEAUTY DOPO I ROSSETTI É L’ORA DEI MASCARA
Gucci Beauty dopo il successo dei rossetti, della linea dei Rouge à Lèvres Gothique, amplia Beauty; Alessandro Michele il direttore creativo di Gucci, ci sorprende ancora una volta, con il suo continuo infrangere delle regole e sfidare le convenzioni per creare un mondo nuovo, dove la bellezza autentica è libertà, imperfezione ed eccentricità. Creando un nuovo prodotto make-up; questa volta dedicato agli occhi: il mascara L’Obscur.
L’OBSCUR IL NUOVO OGGETTO DI BELLEZZA E DI DESIDERIO
Presentato in una nuance nero intenso versatile e modulabile, il mascara L’Obscur di Gucci riflette il fascino e il mistero che il suo nome suggeriscono. Racchiuso un packaging distintivo della Maison.
La formula a volume modulabile consente di personalizzare l’effetto, da un look più classico a uno più intenso e audace, e cattura ogni singola ciglia grazie alla brosse dalla forma unica; e alla spazzola appositamente pensata che avvolge le ciglia per un risultato intenso.
L’OBSCUR IL NUOVO OGGETTO DI BELLEZZA E DI DESIDERIO
“Il mascara L’Obscur l’ho pensato per una persona autentica che utilizza il make-up per raccontare la propria libertà, a modo suo. Anche nella scelta delle modelle per la campagna, abbiamo cercato personalità un po’ folli che si truccano così per davvero, non c’è finzione. L’abbiamo chiamato L’Obscur, perché è un nome che condensa fascino e mistero”, ha spiegato Alessandro Michele.
UNA CAMPAGNA STILE ANNI 80 PER IL NUOVO MASCARA DI GUCCI BEAUTY
La campagna pubblicitaria del nuovo mascara di Gucci Ideata da Alessandro Michele, la campagna è stata scattata dal fotografo Martin Parr. Sotto la regia video di Sean Vegezzi e la direzione artistica di Christopher Simmons.
Si presenta sotto forma di spot televisivo in stile anni ’80 Le modelle sono Mae Lapres e Dani Miller.
Le due modelle interpretano due diversi look, uno più classico e l’altro più audace. la location prende spunto dalla Hollywood d’epoca, dal surrealismo e da quella estetica anni ‘80 fatta di ironia, humor e gioco. La sequenza onirica sullo schermo trasmette il messaggio che la bellezza autentica vive nell’imperfezione.
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