Mostra

Hiroshige. Oltre l’onda da Boston a Bologna

28/09/2018

I capolavori del Maestro giapponese Hiroshige provenienti dal Boston Museum of Fine Arts in mostra a Bologna fino al 10 gennaio 2019.

“HIROSHIGE. Oltre l’onda”, è la mostra che verrà esposta al Museo Civico Archeologico di Bologna. Prevede una selezione di circa 220 opere, provenienti dal Museum of Fine Arts di Boston. Saranno per la prima volta in Italia.

Il progetto è curato da Rossella Menegazzo con Sarah E. Thompson, ed è una produzione MondoMostre Skira con Ales S.p.A Arte Lavoro e Servizi in collaborazione con il Museo di Boston.

Infine è promosso dal Comune di Bologna | Istituzione Bologna Musei e patrocinato dall’Agenzia per gli Affari Culturali del Giappone, dall’Ambasciata del Giappone in Italia e dall’Università degli Studi di Milano.

Hiroshige

Iniziò a lavorare con il formato orizzontale, che portò alla massima espressione nel trittico, poi sperimentò la forma rotonda del ventaglio rigido e infine, approdò al formato verticale.

Nelle sue opere Hiroshige mette sempre un elemento in primissimo piano, come se fosse un close-up fotografico, lasciando tutti gli altri elementi del paesaggio sullo sfondo.

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Grandi figure in primo piano nelle opere del maestro giapponese Hiroshige

Questa novità stilistica è ben visibile nel suo capolavoro Cento vedute di luoghi celebri di Edo. Qui gli elementi in primo piano sono di dimensioni molto aumentate e mai rappresentati per intero, tanto da diventare puri espedienti per un gioco grafico che sfrutta tutte le tecniche pre-fotografiche.

Hiroshige era molto abile nell’uso della linea curva o spezzata che si ripete in molte sue vedute. Ma era anche conosciuto per la dedizione e la serietà con cui lavorò al tema del paesaggio.

Nel corso dei secoli fu fonte di ispirazione importante per gli artisti europei come ad esempio Van Gogh, Monet, Degas e Toulouse Lautrec.

Hiroshige in mostra

Saranno in mostra, accanto a silografie di prima tiratura, dove i colori e la tecnica di sfumatura bokashi sono ancora visibili, come raramente si può vedere, anche una serie di disegni preparatori (shitae) realizzati a pennello e inchiostro, ma mai divenuti opere finite. Il fatto che non vennero poi stampate è il motivo per cui sono arrivati a noi integri evidenziando l’abilità pittorica del maestro.

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