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Arte,  Design,  Milano

Hypervisuality: i video tra gli affreschi di Palazzo Dugnani

Tra le numerose iniziative per l’art-week in congiunzione con la design week un progetto unico e di grande valore artistico da non perdersi

Palazzo Dugnani, nel cuore di Milano, apre le porte per Hypervisuality, un progetto unico e dal forte impatto visivo, solo fino al 14 aprile!

Tra le tantissime iniziative da visitare, non lasciatevi sfuggire l’opportunità di entrare – gratis – in un palazzo ricco di marmi e affreschi del Settecento. Nelle sale di Palazzo Dugnani sono stati allestiti schermi giganti su cui vengono proiettati i video di alcuni dei più importanti video artist del momento.

Isaac Julien, MASBEDO, Julian Rosefeldt, Yang Fudong entrano in dialogo con gli spazi affascinanti e monumentali di Palazzo Dugnani; edificio storico normalmente chiuso al pubblico che conserva un magnifico affresco del Tiepolo oltre a opere di Ferdinando Porta e della scuola Veneta del ‘700.

Grazie alla sinergia tra la Wemhöner Collection e il Comune di Milano, per la prima volta una collezione straniera sceglie Milano per presentarsi al grande pubblico dell’arte che da tutto il mondo affolla il capoluogo lombardo durante la Design Week.

La mostra Hypervisuality a Milano

Le architetture maestose e le stanze private del seicentesco Palazzo Dugnani sono lo scenario ideale per la mostra Ipervisualità; che si propone di colmare il divario tra il visibile e l’invisibile nella percezione temporale, l’invisibilità del tempo e la visibilità delle tracce che il tempo lascia nello spazio.

Il prefisso «iper» nel titolo della mostra non pone l’accento su una sovrabbondanza di immagini la cui creazione è spesso attribuita alla società mediatica. Il termine «ipervisualità» concretizza piuttosto uno di quegli «iperfenomeni» che nascono da una varietà di esperienze di sforamento.

MASBEDO e la visione della bellezza

Tra i tanti video proposti, quelli dei MASBEDO, duo artistico nostrano, catturano sicuramente l’attenzione. Nella prima sala, una breve contemplazione sulla fantasia umana con 2’59”. Il video è il primo piano di un vinile di John Lennon che ruota su un giradischi suonando Imagine.

Poi, qualcuno lo ferma e a intervalli regolari inizia a graffiare il vinile, rendendolo irriconoscibile. Il video può essere interpretato come una denuncia contro il copiare dal passato, contro l’essere logorroici su argomenti già sentiti, già vissuti. Perché qualcosa venga, qualcosa deve prima andare, come disse Heiner Müller.

Nella terza sala, troviamo un secondo video del duo milanese, Fragile. Un lavoro definibile superbamente bello nella sua semplicità artistica.

Un pavone è lasciato libero in un museo. Sotto gli occhi degli aristocratici sguardi dei ritratti antichi la natura si agita e a sua volta contempla gli artefatti. Tra un delicatissimo gioco di ripresa campo/controcampo le opere della Galleria Sabauda di Torino si alternano alle piume colorate del pavone in uno strabiliante effetto di lussureggiante caos calmo.

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