I ballerini della Fenice in Max Mara per il concerto di Capodanno
È ufficiale: sarà Max Mara a vestire i ballerini della Fenice di Venezia per il concerto di Capodanno 2022
Il brand di pret-à-porter all’italiana è pronto ad animare l’evento conclusivo del 2021. Max Mara ha infatti disegnato i costumi per il Concerto di Capodanno di RAI1 alla Fenice di Venezia. Per i ballerini della Fondazione Nazionale della Danza, il direttore creativo Ian Griffiths offre una nuova interpretazione di alcuni modelli iconici del brand. Basta all’anonimato, è il momento di una moda color-blocking e senza differenze di genere.
Max Mara alla Fenice di Venezia: la proposta genderless
In occasione del concerto alla Fenice di Venezia, Ian Griffiths ha collaborato nient’altro che con Diego Tortelli, coreografo di Fondazione Nazionale della Danza.
«Diego ed io abbiamo iniziato a lavorare a questo progetto prima che la coreografia fosse definita», ha commentato Ian Griffiths. «Questo ci ha fornito l’esaltante opportunità di adattare i movimenti ai capi. Le restrizioni create da questi ultimi, in particolare dai cappotti, sono ciò che genera la danza. Credo che generalmente il processo sia inverso».
È qui che prende vita l’idea di una moda universale. Lontana dagli stereotipi di genere, e ancora di più dai banali capi genderless senza forma né carattere. La moda di Griffiths si eleva a melting-pot tra il guardaroba femminile e quello maschile.
Il risultato? Niente meno che una serie di tank top abbinati a pantaloni sartoriali, cappe, gilet, giacche e coats, tra cui il celebratissimo Teddy Bear. Ma anche una rivisitazione del cappotto vestaglia con elemento sorpresa: la classica cintura si trasforma in un oggetto con cui danzare. È una commistione di stili, ma soprattutto di generi.
Basta ai tutù per le ballerine e alla semplicità dell’abbigliamento maschile. Per il Capodanno alla Fenice si sale sulle punte in blazer Max Mara e pantaloni in organza, che rivelano il corpo e la grazia dei movimenti.
A Capodanno 2022 viva il color-blocking
È la serata più entusiasmante dell’anno, pronta a innalzare il morale di un Italia in crisi. E Griffiths osa con una palette intensa e gioiosa, eccentrica e viva. Quattro sono i colori protagonisti: il giallo, il rosso, il blu elettrico e il verde. Una tavolozza reduce del monocromatismo in tendenza quest’anno, ma indispensabile per creare la necessaria tensione teatrale. Griffiths ha scelto colori puri, in grado di dialogare con le location in cui i balletti prendono vita: Fondazione Cini, Palazzo Grassi, la Biennale installazioni di Achim Menges e Tumo.
L’evento, realizzato in coproduzione con la Rai e diretto dal maestro Fabio Luisi, sarà trasmesso il 1° gennaio a partire dalle ore 12.20. Anche qui non mancano le sorprese. Infatti, la programmazione prevede l’alternarsi di riprese in diretta dell’esibizione dell’Orchestra e Coro del Teatro La Fenice e dei cantanti ospiti a numeri di ballo precedentemente registrati in diversi punti significativi della città. E tutto all’insegna del color-blocking.
«Proprio per questo», ha evidenziato il direttore creativo, «l’ispirazione nella progettazione è stata di realizzare capi quotidiani ma in blocchi di colori primari in contrasto con le location. In pratica far diventare l’ordinario straordinario».
Di Michele Micera
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