Portici di Bologna
Arte,  Attualità

I Portici di Bologna patrimonio dell’Umanità

Due anni fa i Portici di Bologna sono diventati  ufficialmente patrimonio dell’umanità, ad annunciarlo l’UNESCO con un tweet. Lunghi circa 62 km, di cui 42 solo nel centro storico.

L’iscrizione costituisce un nuovo riconoscimento da parte di UNESCO per la città di Bologna che, nel 2006, è stata dichiarata Città Creativa della Musica.

È il 58esimo sito italiano a entrare a far parte del patrimonio dell’umanità UNESCO. Non sono di certo tutti i 62 km ad avere ottenuto questo riconoscimento, ma 12 tratti selezionati:

via e piazza Santo Stefano, il Baraccano, via Farini, piazza Cavour via Galliera, via Manzoni, via Zamboni, il portico di San Luca, la Certosa, il quartiere Barca, strada Maggiore e il porticato del Museo MAMbo.

I Portici a Bologna sono un modello architettonico e sociale, sono congiunzione tra spazio pubblico e privato, da sempre favoriscono socialità e commercio, oltre a offrire ai bolognesi e ai turisti riparo dalle intemperie e dal sole.

“Un’immensa soddisfazione e un grande riconoscimento che ci rende felici l’iscrizione dei portici di Bologna tra i siti patrimonio dell’umanità UNESCO è il raggiungimento di un obiettivo da tempo perseguito ed è il riconoscimento del grande lavoro di questi anni portato avanti dalla vicesindaca Valentina Orioli e da tutta la struttura che ha dedicato a questa causa passione, competenza e capacità di relazione, ha commentato Virginio Merola, sindaco di Bologna.

Un grande ringraziamento al ministero della cultura, al ministro Dario Franceschini e alla sottosegretaria Lucia Borgonzoni, al ministero degli esteri col consigliere Paolo Bartorelli e all’ambasciatore d’Italia presso l’UNESCO Massimo Riccardo. Questo titolo rappresenta un grande onore e una grande responsabilità per Bologna, saremo all’altezza di questo riconoscimento”

Storia dei Portici di Bologna

 

siti unesco 2021
Portici di Bologna

I Portici di Bologna sono nati nell’alto medioevo grazie all’aumento della popolazione, legata anche dal richiamo dell’Università, che rese necessario inventare nuovi spazi urbani. Si decise così di ampliare i piani alti degli edifici costruendo sulla facciata lo sporto, cioè una sorta di balcone in legno. Nel tempo crebbe di volume al punto da necessitare del sostegno di travi di legno poggiate sul piano stradale.

La prima testimonianza storica dei portici risale al 1041. Dal 1288 un bando comunale stabilì che tutte le nuove case dovessero essere provviste di portico e che quelle già edificate dovessero  aggiungerlo. Inoltre stabiliva anche l’altezza del portico. In principio i portici erano realizzati in legno, solo dopo il 1568 si stabilì che era necessario l’uso di pietra o laterizio. In città possiamo comunque ancora vedere alcuni edifici con portico in legno.

San Luca, il portico più lungo del mondo

Il portico di San Luca ha 666 arcate e quasi 3800 km di lunghezza. Ha 15 cappelle e numerose lapidi ed epigrafi commemorative di varie epoche. Conduce al Santuario della Madonna di San Luca, molto venerata dai bolognesi. Infatti a maggio la Madonna di San Luca scende e risale il portico accompagnata dai fedeli.

Da Porta Saragozza inizia il percorso con un tratto pianeggiante, dal Meloncello inizia la salita e da lì si arriva fino a San Luca, a 270 metri di altezza.

Portici di Bologna
Portico di San Luca

Altri portici

Tra i Portici di Bologna quello di San Luca non è l’unico a detenere un record. Il portico più stretto della città si trova in via Senzanome, in zona Saragozza, è largo solo 95 centimetri. Il più alto si trova in via Altabella e sfiora i 10 metri di altezza. Il più largo è quello della Basilica di Santa Maria dei Servi, in strada Maggiore.

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