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Arte

Il design nelle Cucine alla Villa Reale di Monza

Come può un museo conquistare il suo visitatore? La domanda è lecita, perchè non è facile fidelizzare il pubblico.
La mostra di grande richiamo non basta, bisogna quindi affiancare la proposta culturale con un ambiente in grado di trasformare la visita estemporanea in un’esperienza a tutto tondo.

Sono un esempio i musei in cui i luoghi aperti e comuni vengono vissuti tutto il giorno da diversi tipi di persone, non solo da chi è lì per visitare la collezione. Basti pensare al ristorante del MoMA di New York che affaccia sul Giardino delle Sculture Abby Aldrich Rockefeller o lo spettacolare bar della Tate Modern di Londra con la sua vista mozzafiato sul Tamigi.

Un esempio perfetto di questa attitudine è la Nuova Villa Reale di Monza. Il museo, che tra un mese ospiterà anche la Triennale di Milano, gode del privilegio di essere posizionata in uno dei parchi più belli d’Europa. A fianco della visita quindi si può passeggiare o anche solo rilassarsi in quello che fu il parco voluto dagli Asburgo all’inizio dell’Ottocento.

Ma non è tutto: a completare l’esperienza c’è anche il ristorante “Le Cucine di Villa Reale” pensato come parte integrante della ristrutturazione del complesso.
In questo caso la Villa si apre ancora una volta al design: il progetto, curato dall’architetto Massimiliano Locatelli dello studio CLS Architetti, suddivide l’ambiente in diverse zone, ognuna con una funzione specifica e con un design diverso. La zona lounge permette di sfogliare le pubblicazioni Condè Nast sulla Pagnottina e la Michetta di Gaetano Pesce, prodotte da Meritalia. Il bar è arredato con pezzi di Jasper Morrison per Cappellini, la sala optical anni Settanta si gioca sui toni del black&white ai quali è associato l’elemento della plastica. Protagonista Philippe Starck e la sua collaborazione con Kartell con i tavoli Tip Top e le sedie Madmoiselle.

La seconda sala rievoca gli spazi esterni, attraverso il midolino degli arredi artigianali di Vittorio Bonacina, legame sia con i materiali del parco sia con l’eccellenza artigianale della Brianza.

I pezzi minimal di Naoto Fukasawa e di Piero Lissoni realizzano l’atmosfera fredda ma elegante della “sala di ghiaccio”, firmata Glas Italia.
La penultima sala ospita il ristornate Gourmet. Noblesse oblige i materiali diventano più preziosi: le sedute Mollina di Park Associati sono di velluto e i tavoli Cugino sono di Enzo Mari prodotti da Driade.

Infine, per l’ultima sala più calda e accogliente le Cab Chairs di Mario Bellini per Cassina si accostano a una vecchia stufa trovata nell’edificio.

Il fil rouge di tutto l’allestimento sono i bellissimi affreschi liberty mantenuti nel restauro, richiamati più volte anche dall’arredamento e le migliaia di luci che pendono dal soffitto, realizzate da Album, che rendono la volta una specie di cielo stellato.

Se state programmando di visitare la Villa nei prossimi giorni, le sale del primo piano ospitano la mostra di Steve McCurry , mentre il prossimo appuntamento in calendario è l’inaugurazione di un’esposizione permanente della Triennale di Milano il prossimo 13 dicembre.

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