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Il grido di dolore di Riccardo Scamarcio

“Date una distribuzione a La vita oscena” dice l’attore, co-produttore con Isabella Ferrari della pellicola di Renato Maria che ha aperto la sezione Orizzonti 

Il primo film italiano sugli schermi della Mostra del Cinema, La vita oscena, di Renato De Maria (sezione Orizzonti) è accompagnato dal grido di dolore di Riccardo Scamarcio, co-produttore della pellicola.

“Lancio un appello a tutti i distributori italiani: ci diano una mano, diano la possibilità agli spettatori di vedere La vita oscena”. La star nostrana non recita nel film, a differenza dell’altra produttrice associata, Isabella Ferrari, anche moglie del regista, che  interpreta la madre del protagonista, impersonato dal francese Clement Metayer.

La vita oscena, tratto dal libro dello scrittore Aldo Nove, è stato girato in 21 giorni, ha richiesto due anni di lavoro ed è costato solo 650mila euro, dei quali 200mila venuti dal Ministero. “Recuperare 650mila euro è facile, non vogliamo fare una grande uscita, anche solo 40 schermi, ma facciamolo vedere – aggiunge Scamarcio – Orizzonti potrebbe darci l’opportunità giusta, forse – sottolinea con amarezza – prima all’estero che in Italia”. Un’Italia dove, secondo Scamarcio, che a Venezia è anche nel cast di Pasolini, “il mercato è sbilanciato verso un certo tipo di cinema, dove il Sud è schiacciato dai multiplex, dove il cinema indipendente ha problemi seri e dove è il mercato a condizionare il pubblico”.

Per la Ferrari, “madre nel film ma anche madre del film”, La vita oscena “è la storia di un giovane poeta che perde nel giro di pochi mesi la madre e il padre, si abbandona all’autodistruttività, ma alla fine riemerge, ce la fa e diventa l’autore che ha scritto questa storia”.

De Maria “ha tradotto la mia storia con grande rispetto” sottolinea Nove e il regista contraccambia affermando che “Aldo mi ha lasciato sempre libero di decidere con grande autonomia”. Un’autonomia che De Maria ha utilizzato anzitutto per “evitare di fare cose già viste, per cercare immagini che stupissero. Volevo realizzare un viaggio psichedelico e inedito. Per riuscirci ho cercato ispirazioni ovunque, ho visto centinaia di film”.

 

 

 

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