IL NEO-CLASSICO DI GIORGIO ARMANI CHIUDE MILANO MODA UOMO
Come di consueto, Giorgio Armani ha chiuso con la sua sfilata Autunno Inverno 2017 la manifestazione Milano Moda Uomo.
Giorgio Armani per questa collezione ha lavorato sui classici, rielaborandoli con eclettismo e spirito e sintesi, evolvendo i codici per definire un’idea di eleganza contemporanea, ma ricca di memoria per un passato di successi.
Attraverso l’uso di materiali e lavorazioni preziosi si ridisegna la figura maschile. Texture e silhouette sono i cardini della ricerca del designer: una riflessione autoriale e innovativa, guidata dall’intuizione che rigidità e protocolli obsoleti vadano scardinati, inesorabilmente ma con garbo.
Il corpo, con la sua bellezza unica, individuale e irripetibile, è esaltato da capi che disegnano una figura decisa, come l’indole del designer, e vigorosa.
La novità della collezione è rappresentata da grandi sciarpe-manica che caratterizzano e definiscono l’immagine: percorrendo le braccia e incrociandosi sul petto, incorniciano il viso, a sua volta illuminato dal ricorrente segno della camicia bianca, e da cappelli piccoli e composti.
Le superfici sono calde, lussuose e organiche, con gli shearling voluttuosi che aggiungono una nota inattesa e vibrante.
La palette è un mix di tinte maschili tipicamente Armani, esaltate da inaspettati tocchi di arancio, azzurro polvere, bordeaux intenso e toni di verde che si alternano al classico blu, il colore di casa.
Il designer più amato dalle star del cinema, basti guardare il numero di attori e attrici che hanno sfilato sul red carpet della recente edizione dei Golden Globes sfoggiando sue creazioni, è un uomo di azione, schietto e franco nelle sue dichiarazioni e prese di posizioni.
Il suo stile è riconosciuto in tutto il mondo, la sobrietà e l’eleganza sono il suo manifesto, ma il motivo del suo successo sta anche nel non adagiarsi mai sugli allori, l’innovazione è sempre stata il suo personale antidoto alla noia e alla omologazione. E questa collezione presentata oggi dimostra proprio questo: l’heritage della casa è spinto verso il futuro dalla curiosità di ciò che ci aspetta.
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