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Arte,  Milano

Carla Accardi In mostra al Museo del Novecento

Carla Accardi e l’Astrattismo in mostra al Museo del Novecento

In mostra al Museo del Novecento di Milano fino al 22 novembre 2020, l’artista dell’astrattismo Carla Accardi con più di 70 opere tra tra fotografie, documenti d’archivio e realizzazioni artistiche.

L’esposizione curata da Maria Grazia Messina, Anna Maria Montaldo e Giorgia Gastaldon ha l’ambizioso obiettivo di raccontare il contesto storico culturale attraverso la voce delle opere d’arte astrattiste.

La mostra al Museo del Novecento

Una curatrice della mostra la descrive definendola:

Un percorso progressivo verso l’alleggerimento del segno per fare in modo che l’opera liberasse soprattutto luce

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L’artista e le sue opere.

La mostra si compone di 9 sale che rappresentano cronologicamente la vita dell’artista (di cui di seguito).

Caratteristici del suo stile sono il bianco ed il nero contrapposti a tonalità di colore fluorescenti e accese, l’utilizzo del negativo e anche di materiali non convenzionali. Pensiamo, a tal proposito, all’utilizzo di fogli di plastica trasparente (il sicofoil).

La mostra tiene insieme arte e società e rende intelligibile la complessità di opere che stupiscono per l’apparente semplicità creativa.

Chi è Carla Accardi

l’infanzia

L’artista nasce a Trapani nel 1924 in una famiglia benestante, che le riconosce un grande talento e la supporta negli studi creativi. Così Carla riesce a studiare a Firenze e a Roma dove viene in contatto con l’ambiente artistico dell’epoca.

Gli anni dell’astrattismo

A Roma inizia a frequentare gli ambienti culturali inerenti all’astrattismo e, qui, diventa l’unica donna a far parte del gruppo Forma insieme a Dorazio, Perilli, Consagra, Turcato e Sanfilippo che poi diventerà suo marito. Il gruppo aveva l’ambizione di:

Cambiare il mondo con il marxismo, la psicoanalisi, ma anche con l’astrattismo

Nell’ambiente culturale dell’epoca il gruppo di astrattisti era solito scontrarsi con altri gruppi artistici, quali i figurativi, di cui ricordiamo far parte personaggi come Scipione e Guttuso. I temi di dibattito non erano solo di carattere artistico, ad esempio i figurativi sostenevano il realismo socialista e il neorealismo, ma anche di carattere politico.

Un avvenimento interessante a riguardo può essere fatto risalire al 1952 quando giornali come L’Unità e La Rinascita “scomunicano” l’astrattismo in quanto corrente artistica, poiché non in grado di raccontare la realtà (obiettivo dell’arte).

Gli anni del femminismo

Dagli anni Settanta in poi, l’artista si dedica ad un progetto femminista assieme a Carla Lonzi ed Elvira Banotti. Con loro formò il gruppo “Rivolta Femminile”, il cui manifesto fu redatto a casa della Banotti in Tratevere.

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Il Rivolta Femminile.

Quando però il movimento è al suo apice, decide di distaccarsene poiché si rende conto di essere essenzialmente un’artista e solo accidentalmente una donna.

Negli anni successivi viene nominata membro dell’Accademia di Brera (1996) e nel’anno successivo acquisisce il ruolo di consigliere nella Commissione per la Biennale di Venezia.

Nel ’98 la sua città natale, Trapani, le dedica una retrospettiva nella Chiesa della Badia Grande.

La vecchiaia

Improvvisamente il 23 febbraio 2014, l’artista accusa un malore e viene portata d’urgenza in ospedale a Roma. Purtroppo, non ci fu nulla da fare e Carla Accardi muore poco dopo essere giunta in pronto soccorso. I funerali si sono tenuti il 28 febbraio 2014 in Campidoglio.

 

Per maggiori informazioni sulla mostra: https://www.museodelnovecento.org/it/

 

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