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Incanti: figure in ombra e in fabula

Quest’anno ricorre il bicentenario delle prime fiabe raccolte e pubblicate dai Fratelli Grimm, un’occasione ghiotta per un festival che dedica la propria esistenza alle figure e alle ombre sceniche: Incanti, la rassegna torinese giunta alla diciannovesima edizione (fino a domenica 22 ottobre 2012)

Ci sono boschi che sembrano labirinti, sentieri in cui perdersi, strade senza uscita da ripercorrere con fatica. Ce ne sono altri che incontrano serre naturali, luoghi protetti in cui il mondo sembra esistere a metà e quel che vi accade è l’unica cosa che conta. Ce ne sono poi alcuni che rivelano deserti senza luce, fatti d’ombra e sfumature graduate. Questi, come molti altri inizi del resto, potrebbero considerarsi le primarie evocazioni fiabesche della cultura europea, senza dirette incrinature morfologiche alla Lévi-Strauss. Quest’anno ricorre il bicentenario delle prime fiabe raccolte e pubblicate dai Fratelli Grimm, un’occasione ghiotta per un festival che dedica la propria esistenza alle figure e alle ombre sceniche: Incanti, la rassegna torinese alla sua diciannovesima edizione (17-22 ottobre 2012).

Il festival si è aperto mercoledì 17 ottobre al Teatro Gobetti con Sutasoma, una possibilità d’incontro e avvicinamento alle tradizioni balinesi, cultura nella quale ilteatro d’ombra è divenuto nel tempo perla comunitaria e identitaria. Il creatore scenico, I Wayan Wija, è considerato uno dei più importanti maestri del teatro d’ombre anche se, a confessione sommessa e probabilmente viziata, lo spettacolo risulta un litanico rito scandito da battiti di legno e azioni conflittuali non integralmente decifrabili dallo spettatore in sala. Terminato il primo allestimento, ci spostiamo nelle sale della Cavallerizza Reale per assistere a un curioso e piacevole bozzetto scenico di pochi minuti intitolato Doni e contenente racconti di tradizione popolare nel sussurro di Grazia Deledda, un inframezzo di narrazioni in miniatura prima dell’ultimo appuntamento teatrale della serata, PIP 2012: Lost in the woods, spettacolo di chiusura del Progetto Incanti Produce 2012 diThingumajig Theatre (regia di Andrew e Kathy Kim); un organico di corpi che prendono vita a più mani proponendo il giusto equilibrio scenico e interpretativo portando al centro la materia degli oggetti creati in una dimensione drammaturgica pulita e genuina.

Il festival è proseguito con proposte dislocate in vari punti della città torinese: tra i diversi allestimenti segnaliamo La Gatta Cenerentola di Oltre Il Ponte Teatro– Premio Miglior Spettacolo GiocaTeatro Torino 2012, la versione dell’antica fiaba di origini italiane che vede la bambina Zezolla come protagonista; Stonebelly diWild Theatre, un viaggio nella memoria dispersa tra oggetti della cultura neozelandese e austriaca. Da vedere anche Lo Struzzo e il Bue, la sperimentazione diControluce Teatro d’Ombre dedicata a Jean Cocteau (20 ottobre, ore 21 e 22.30. Casa Teatro Ragazzi), Hullaba Lulu dell’anglo-koreano Thingumajig Theatre (21 ottobre ore 16. Casa Teatro Ragazzi), All about the World – Nel caso ci fossero ancora domande dell’austriaco Christoph Bochdansky, sulla creazione del mondo fuori dal baricentro prettamente religioso e mitico (22 ottobre, ore 20. Cavallerizza reale); The strings of music della compagnia grecaAntamapantahou (22 ottobre, ore 21.30. Cavallerizza reale), una performance musicale con undici marionette e attori/marionettisti. 

Tra le sezioni collaterali, Immagini d’immagini – dedicata alla fotografia di Shin Yamazawa -Libri di Figura (21 ottobre, ore 19 – Casa Teatro Ragazzi), sulla storia e le tecniche del teatro di figura con presentazione del volume di Luigi Allegri; Workshop di Teatro d’Ombre, sulla danza in ombra a cura del ballerinoMassimo Arbarello (20-21 ottobre, Castello di Rivoli), Aperitivi e incontri di figura, confronti tra pubblico e artisti con la premiazione degli spettacoli del progetto Cantiere (21 ottobre, dalle 19.30).

Www: Incanti 2012

 

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