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Indi Gregory, appello rigettato: il 13 novembre stop alle macchine

10 novembre 2023 – 17.58 – Nessuna buona nuova, anzi. L’appello dei genitori della piccola Indi Gregory è stato rigettato dalla giustizia inglese. Poco prima delle ore 18 di venerdì 10 novembre il giudice britannico Peter Jackson si è pronunciato e ha confermato che le macchine che tengono in vita la bimba saranno staccate lunedì 13 novembre 2023. Si fa strada anche l’ipotesi che le autorità sanitarie britanniche anticipino ad oggi, sabato 11 novembre 2023, la fatale procedura.

A darne notizia in Italia è toccato a Jacopo Coghe, di Pro Vita & Famiglia onlus, e dall’avvocato Simone Pillon che sta seguendo sul versante italiano questa triste vicenda. Chi segue la posizione della famiglia Gregory è al lavoro dalla tarda serata di venerdì per trovare nuovamente una soluzione che conceda altre cure e altro tempo alla piccola.

La piccola Indi, affetta da una terribile sindrome mitocondriale, non può sopravvivere senza l’ausilio di numerosi macchinari medici. Nel Regno Unito per tale motivo si è deciso di interrompere la vita della bimba, a tutela di un suo interesse superiore.

Nel confermare la propria decisione il tribunale d’Oltre Manica ha ribadito come essi siano nella migliore condizione possibile per valutare con precisione le condizioni di Indi Gregory, e prendere così la decisione finale. Nessun trasferimento in Italia dunque, e macchine che salvo nuovi sviluppi verranno spente nella giornata di lunedì 13 novembre 2023.

Indi Gregory, appello rigettato: il 13 novembre stop alle macchine
Indi Gregory, appello rigettato: il 13 novembre stop alle macchine

Si preannuncia una giornata importante quella di venerdì 10 novembre: la vicenda di Indi Gregory potrebbe forse trovare una soluzione proprio in queste ore. Al netto delle tensioni internazionali, dei tribunali e della burocrazia, ciò che senza alcun dubbio rimane evidente in questa triste storia è il dolore inimmaginabile provato ormai da settimane Dean e Claire, i genitori della piccola.

La bimba inglese è affetta da una terribile patologia denominata sindrome deplezione mitocondriale. Tale malattia provoca ingenti danni al fisico della piccola e soprattutto al momento risulta incurabile. A tenere banco però nelle ultime settimane è il caso legale internazionale scoppiato intorno alla salute di Indi Gregory e che coinvolge l’Italia e il Regno Unito.

Gli appelli accorati dei genitori della piccola e la disponibilità italiana ad occuparsi delle cure della stessa Indi, non sembrano aver convinto i tribunali britannici. La decisione di medici e giuristi d’Oltre Manica sembrerebbe infatti incontrovertibile: presto le spine delle macchine che tengono in vita Indi Gregory saranno staccate.

L’Ospedale Bambino Gesù di Roma si sarebbe però offerto di proseguire l’assistenza della bimba, di appena 8 mesi. Per questo ecco prender corpo una vera e propria battaglia legale in cui Dean e Claire si ritrovano invischiati e costretti, con la sola ferrea volontà di fare tutto il possibile per salvare propria figlia.  Il desiderio della coppia è infatti quello di trasferire la giurisdizione del caso al giudice del Bel Paese, ed impedire così lo stop dei macchinari.

Indi Gregory, ultima speranza: venerdì 10 novembre la decisione
Indi Gregory, ultima speranza: venerdì 10 novembre la decisione

Venerdì 10 novembre decisiva: si stabilisce il futuro della piccola Indi Gregory

Potrebbe essere la giornata di venerdì 10 novembre quella decisiva per stabilire quale sarà il prossimo futuro della piccola Indi Gregory. La bambina, 8 mesi di vita, è affetta da una spaventosa sindrome mitocondriale degenerativa, che le causa un’insufficienza multiorgano. Senza l’ausilio di una macchina salvavita la bimba non può sopravvivere.

La patologia che affligge Indi Gregory si chiama sindrome da deplezione mitocondriale. Si tratta di un disturbo che colpisce i mitocondri cellulari e riduce drasticamente la capacità di questi corpuscoli di produrre energia. La conseguenza che si determina è un malfunzionamento generalizzato degli organi del corpo: questi consumano una dose extra di energia e non riescono a funzionare correttamente.

Si tratta di una malattia che compare fin dai primi giorni di vita, come accaduto nel caso di Indi Gregory, e che ad oggi non ha una cura. Al momento infatti esistono soltanto terapie che si occupano di attenuare i sintomi, cercando di fornire il necessario fabbisogno energetico a organi come cuore, fegato o polmoni.

In virtù di tali aspetti che paiono incontrovertibili la giurisdizione britannica che si occupa del caso, nella persona del giudice inglese Robert Peel, ha stabilito di staccare le macchine a cui per il momento Indi è collegata. La decisione ufficiale è motivata proprio dall’impossibilità di trovare un rimedio per la patologia della giovanissima paziente.

Indi Gregory si trova ricoverata all’ospedale Queen Medical Center di Nottingham, ma la volontà di Dean e Claire è quella di trasferire la figlia in Italia, al Bambin Gesù di Roma, così da poterle far proseguire le terapie. Il distacco dalle macchine è infatti diventato un affare internazionale che mette di fronte Italia e Regno Unito.

Indi Gregory, ultima speranza: venerdì 10 novembre la decisione
Indi Gregory, ultima speranza: venerdì 10 novembre la decisione

Nella serata di oggi, venerdì 10 novembre 2023, dovrebbe arrivare la decisione finale. È infatti fissato per il tardo pomeriggio il termine della proroga allo stop delle macchine. Tra qualche ora dunque si potrebbe capire se il caso potrà passare sotto la giurisdizione italiana o verrà viceversa confermata la scelta britannica.

Da giorni si è innescato di fatto un conflitto di giurisdizione, o perlomeno le prime avvisaglie di ciò, con l’Italia pronta ad offrire il proprio aiuto legislativo e sanitario ai genitori della piccola Indi Gregory. In questa direzione si può leggere anche la decisione del Governo Italiano e della premier Giorgia Meloni di concedere la cittadinanza italiana alla bimba.

Tale procedura avviata e confermata d’urgenza nella giornata di lunedì è stata motivata da “ragioni umanitarie”, ma non ha di fatto sortito l’effetto sperato. Il caso infatti è semplicemente stato prorogato di qualche ora, senza tuttavia portare ad una modifica della sentenza emessa Oltre Manica.

L’Italia per mia figlia Indi è davvero l’ultima speranza. Mi vergogno di essere britannico

Intanto con queste parole il 37 enne Dean Gregory non lascia alcun dubbio su quale sia la posizione della famiglia della piccola Indi. Dal canto loro medici e giuristi inglesi si dicono sicuri che la decisione presa sia determinata e assunta nel “miglior interesse di Indi”.

La soluzione che si sta cercando, tempo permettendo, è quella di una via diplomatica che possa mettere d’accordo i due Paesi e soprattutto sostenere la volontà dei genitori di Indi Gregory. Le relazioni positive tra Giorgia Meloni e Rishi Sunak, primo ministro britannico, farebbero ben sperare in tale esito. Gli ostacoli legali, burocratici e giuridici sono però tanti e tutti particolarmente complessi da oltrepassare.

Indi Gregory, ultima speranza: il 10 novembre la decisione
Indi Gregory, ultima speranza: il 10 novembre la decisione

Conclusione: Indi Gregory all’ultima speranza, infatti venerdì 10 novembre dovrebbe arrivare la decisione definitiva

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