Design

INTERNI ANIMA IL FUORI SALONE CON OPEN BORDERS

Sarà visitabile fino al 23 aprile la mostra-evento organizzata da Interni Magazine. Open Borders, questo il nome, giunta alla sua diciannovesima edizione si svolge in tre sedi: all’Orto Botanico di Brera, per la prima volta alla Torre Velasca e all’Università Statale di Milano dove andrà in scena la Casetta del Viandante.

Grande protagonista oltre che della design week anche della manifestazione XXI Triennale Internazionale di Milano ’21st Century. Design After Design. La mostra a cura di Marco Ferreri, che proseguirà fino al 12 settembre, si presenta come un modello di albergo diffuso a basso impatto ambientale dedicato ai nuovi pellegrini. Quattro moduli abitativi autonomi di circa 9 mq, realizzati prevalentemente in legno allestiti e personalizzati da Michele De Lucchi, Denis Santachiara,  Stefano Giovannoni e dallo stesso Marco Ferreri. All’interno di ciascuno trovano posto due giacigli, un tavolo e due sedie pieghevoli, una cucina e un bagno. Ogni modulo è energeticamente autonomo grazie a pannelli solari, microeolico e accumuli di acqua, energia termica ed elettrica.

Nel Cortile d’Onore, in scena l’installazione progettata da Sergei Tchoban, Sergey Kuznetsov e Agniya Sterligova e realizzata da Velko Group. All’apparenza una torre che in realtà non vuole altro che essere un prototipo della struttura, un punto di partenza per riflettere sulla natura dell’architettura e sull’impatto nell’ambiente degli edifici edificati dall’uomo. Sul lato est del stesso spazio Invisible Border dello studio MAD Architects. Un velo in polimero ETFE, gesto artistico, plasmato da elementi naturali come il vento muta la percezione dello facciata sul quale è posto: tutto diventa dinamico per rompere l’equilibrio perfetto dell’edificio sede dell’ateneo milanese.

All’Orto Botanico MyEquilibria. Un progetto nato per favorire il fitness urbano, in cui il design e l’alta tecnologia si sono uniti per creare un’innovativa palestra all’aperto. L’idea nata da Vito Di Bari con la collaborazione di altri designer ed è stato pensato per parchi pubblici, aree metropolitane e spiagge, resort, ville private, campus aziendali e universitari e beach club. Mentre Ingo Maurer ha affrontato la sfida di illuminare di rosso uno dei grattacieli più originali: la Torre Velasca di Milano.

 

 

 

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