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Isa Danieli è Madre coraggio

L’attrice protagonista nell’allestimento del dramma brechtiano in scena a Lucca. A Roma Walter Pagliaro dirige l’"Amore di Fedra" di Sarah Kane. Sempre a Roma, Gianfranco Berardi (senza Gaetano Colella) in "Briganti"

Da venerdì 25 a domenica 27 al Teatro del Giglio di Lucca va in scena in "prima" nazionale un nuovo allestimento – l’ultimo è stato quello realizzato due anni fa al Piccolo di Milano – di Madre Coraggio, uno dei più celebri drammi brechtiani. La regia è di Cristina Pezzoli, la protagonista, per tanti aspetti più canonica delle attrici che l’hanno preceduta in tempi recenti, la Melato e la Crippa, è Isa Danieli, che aggiunge questo personaggio a una densa serie di figure femminili segnate dal dolore e dalla guerra.

Per l’occasione, la Pezzoli ha chiesto un intervento di parziale riscrittura del testo a un autore di oggi, Antonio Tarantino: pur mantenendo inalterato lo sfondo storico in cui Brecht colloca la vicenda originaria, la Guerra dei Trent’Anni, nel corso della quale la Courage tenta di approfittare del conflitto per incrementare i propri affari, Tarantino reinventa e attualizza il linguaggio del testo, diversificandolo in una serie di accenti dialettali che riflettono le spaccature sociali e culturali dell’Italia attuale.

Al di là dello spettacolo, Lucca è di per sé una città meravigliosa, un incanto di antiche strade e di splendide chiese che si affacciano praticamente da ogni angolo del centro storico con un effetto davvero mozzafiato: per mangiare, proprio davanti al teatro, c’è il ristorante del Giglio, cucina toscana curatissima e ambiente accogliente nel quale spicca, in questa stagione, un imponente camino acceso.

Martedì 29 al Teatro Ghione di Roma l’associazione culturale Gianni Santuccio propone L’amore di Fedra di Sarah Kane, con la regia di Walter Pagliaro e l’interpretazione di Micaela Esdra: dopo avere affrontato la Fedra di Racine, i cui incalzanti versi venivano proposti nell’alta traduzione di Giuseppe Ungaretti, la compagnia si accosta dunque – con gli stessi attori – a questa scarna e brutale riscrittura moderna del mito classico, riplasmato a proprio modo dalla drammaturga inglese, morta suicida a soli ventinove anni.

Il suo testo ribalta drasticamente le dinamiche della passione proibita di Fedra per il figliastro: se infatti egli è, specialmente nella versione di Euripide, l’incarnazione della purezza e dell’assoluta castità, la Kane ne fa un instancabile e quasi maniacale campione di iper-attivismo sessuale, un debosciato. L’autrice affermava di identificarsi in lui: e quindi, per portare fino in fondo il suo gioco di ambigui rispecchiamenti, Pagliaro affida proprio alla Esdra questo ruolo del giovane Ippolito.

Per la rassegna Expo Teatro, da mercoledì 30 a domenica 3 febbraio il Teatro Cometa Off di Roma ospita Gianfranco Berardi, l’autore-attore non vedente che con Gaetano Colella aveva vinto due anni fa il premio Scenario con l’interessante Il deficiente, e di recente ha poi proposto il nuovo lavoro Popeye s.r.l.: stavolta Berardi, che sta intraprendendo un nuovo cammino da solo, tenta la strada del monologo con Briganti, nel quale affronta il tema del brigantaggio meridionale dopo l’Unità d’Italia.

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