Cinema: JACKIE BROWN UNO DEI FIM PIÚ BELLI (E PIÚ TRASCURATI) DI TARANTINO
Spettacolo,  Cinema

JACKIE BROWN: UNO DEI FILM PIÚ BELLI (E TRASCURATI) DI TARANTINO

Jackie Brown, la terza pellicola del regista americano, è anche la più sottovalutata del suo repertorio, uscita tra i primi due capolavori (Le Iene e Pulp Fiction) e la doppietta di Kill BillEcco la recensione tratta dal Dizionario del Cinema di Mam-e

Un gangster nero cerca di mettere a segno un colpo col traffico d’armi, in società con un altro vecchio del giro e con la complicità di una hostess, Jackie Brown: ma lei fa il doppio gioco. Una guerra tra poveri, con in sottofondo la struggente storia d’amore crepuscolare tra l’attempato Max Cherry (Robert Forster) e la matura Jackie (interpretata da Pam Grier, regina della blaxploitation anni Settanta). Costruito a flashback, ma sobri e assolutamente… anti-tarantiniani, un film saggio e maturo, firmato da un regista vero: rimangono pochi dubbi sulla statura di autore di Tarantino, che qui è sfigato e notturno, cinefilo assolutamente non esibizionista, direttore di attori sopraffino, magistrale creatore di atmosfere e di suspence. Da ricordare il ripescaggio di Forster e della Grier, il meraviglioso controruolo inventato per De Niro (ma esistono controruoli per De Niro?), le calibrate prestazioni di Bridget Fonda e Samuel L. Jackson.

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