Mame Arte: la prima volta di Renzo Piano in Spagna, Centro de Arte Botín
Design,  Architettura

La prima volta di Renzo Piano in Spagna 2017

Centro de Arte Botín nuovo polo culturale della Spagna firmato da Renzo Piano

Dopo il Centre Pompidou di Parigi, l’Auditorium di Roma, la Fondazione Beyeler di Basilea, la Morgan Library di New York e l’Art Institute di Chicago, Renzo Piano offre un’ulteriore interpretazione del tema degli spazi culturali. Per la prima volta, l’architetto italiano ha lavorato in Spagna, dove il cantiere per il nuovo Centro de Arte Botín si appresta alle battute finali.

Renzo Piano in Spagna

Affacciato sul mare del capoluogo della Cantabria, l’edificio promosso e finanziato dalla Fundación Botín – per guidare lo sviluppo culturale, sociale ed economico di Santander – aprirà finalmente le porte il prossimo 23 giugno.

Con una superficie complessiva pari a 8.739 mq, il Centro si articola in due blocchi autonomi, uniti da una passerella sopraelevata culminante in una piattaforma a sbalzo sul mare. Ai due volumi, sorretti da pilastri per mantenere libero il livello terra, sono associate funzioni distinte. La cosiddetta “ala ovest” è dedicata all’arte e dispone di 2.500 mq di spazi espositivi, declinati in sale e gallerie; l’“ala est”, con un auditorium per 300 persone, aule, spazi di lavoro e una terrazza panoramica aperta sulla baia, è destinata ad attività culturali ed educative.

Avviato nel 2010 e condotto con i partner locali Luis Vidal + Architects, di base a Madrid, il processo di realizzazione è parte di un intervento più articolato. Il Centro Botín, che si candida a nuovo landmark di Santander anche grazie al rivestimento in dischi di ceramica bianca “effetto madreperla”, insiste in un’estensione dei Jardines de Pereda.

Oggetto di un notevole ampiamento, il “polmone verde” di Santander risulta ora proteso verso il mare. La forte vocazione di apertura alla città della nuova struttura è sostenuta anche dalla presenza di un anfiteatro all’aperto. Collocato sul lato ovest dell’edificio, può ospitare fino 2.000 persone in occasione di concerti o altri appuntamenti.

Curata da Vicente Todolí – già direttore della Tate Modern di Londra tra il 2003 e il 2010, per il Centro Botín presiede la Visual Arts Advisory Committee – la mostra di apertura sarà Carsten Höller: Y. Annunciata come la più grande retrospettiva che la Spagna abbia fin qui dedicato all’artista originario di Bruxelles, ne ripercorrerà il lavoro e la visione attraverso quattordici opere, collocate nel secondo livello del Centro.

Da giugno a settembre, inoltre, sarà aperta anche Lightness and Boldness. Goya’s Drawings, con l’esposizione di 80 disegni appartenenti dalla collezione del Museo del Prado.

Al primo piano dell’edificio di Piano, infine, la Fondazione presenterà, con allestimenti che varieranno nel corso dei mesi, la propria collezione permanente.

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