La storia del Bikini
Moda

LA STORIA DEL BIKINI, IL CAPO CHE HA SEGNATO UN’ERA

La storia del bikini: da Heim e Réard sino “E dio creò la donna”

La storia del bikini ha inizio nel 1946 quando, il sarto francese Jacques Heim e l’ingegnere svizzero Louis Réard, inventano il due pezzi da spiaggia.

L’indumento prenderebbe il nome dall’atollo di Bikini, situato nell’oceano Pacifico, luogo che nel 1946 si rende protagonista di una serie di test nucleare, denominati Crossroads.

Questa, però, è la storia moderna del bikini. Infatti, già in epoca greca e romana, come attesta l’importante mosaico di Villa del Casale a Piazza Merina (comune siciliano), le donne vestivano fasce e slip.

Alcuni mosaici greco-romani risalenti al 1400. a.C mostrano alcune donne abbigliate con il bikini.

Esso si chiamava subligaculum e strophium. Il subligaculum dal latino subligo, “legare sotto” + culum (suffisso che indica gli strumenti) era tra gli indumenti che l’antica Roma prese in prestito dalla civiltà etrusca.

Il termine subligaculum fu affibbiato a due indumenti differenti.

Esso, infatti, era un perizoma di lino, indossato sotto la toga o la tunica dagli uomini, e sotto la stola, dalle donne.

Esiste, però, un altro indumento cui è legato il subligaculum. La storia del costume narra che esso era anche un mutandone abbastanza aderente, indossato da ballerine, gladiatori, attori e atleti.

Lo strophium, invece, era una fascia per il seno inventato, secondo la leggenda, da Venere. La dea, secondo la narrazione, lo consiglia alla prosperosa Giunone (da qui, il termine “giunonica“).

L’evoluzione del bikini

Il bikini (o Atome per via delle sue dimensioni ridotte) sfila per la prima volta sulle passerelle parigine grazie alla modella francese Micheline Bernardini.

Nel 1947, sulla rivista Harper’s Bazaar America,viene sponsorizzato un bikini a fascia a pois bianchi su fondo verde.

Il modello provoca un’ondata di critiche a causa della sua linea giudicata abbastanza provocante per via dell’ombelico lasciato a vista.

Durante gli anni Cinquanta, il bikini viene eletto capo icona dalle pin-up. Tra le estimatrici dell’indumento, una prorompente e sagace Brigitte Bardot che lo consacra capo simbolo dell’emancipazione femminile attraverso la pellicola ” E Dio Creò la Donna” di Roger Vadim. 1956.

Oggi, sul mercato, ne esistono varie tipologie.

Dallo string bikini (modello con slip allacciato in vita da lacci), al trikini, un ibrido tra bikini e costume dove la fascia superiore e la mutandina sono legati tra loro da un pezzo di stoffa che crea, sulla vita, due piccoli oblò.

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