Mame Moda: Lacoste: addio coccodrillo, ora solo golf
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Lacoste: addio coccodrillo, ora solo golf

Lacoste segna buca alla Ryder Cup

L’anno in cui la Ryder Cup arriva in Francia, Lacoste non poteva perdere quest’occasione. Ogni look presentato sulla passerella Lycee Carnot per la Paris Fashion Week era ispirato al golf. La passerella stessa voleva essere un campo, intento non riuscito nel migliore dei modi.

Lo stilista Felipe Oliveira Baptista disegna per Lacoste fluidi parka di nylon (una menzione è dovuta alle mantelle con motivo patchwork di cartoline con tigri africane), vestiti di magli e giubbotti rovesciati con patch di montone. Una giornata sul campo da golf risolta a 360°: dalla gara al cocktail, dal buono al cattivo tempo. Poi, ancora, eleganti giacconi e felpe coperte di foglie, abeti, putter, wedge e molti driver.

La collezione profumava tutta di retrò anni ’80 e ’90, in un mondo tra escursione a immaginazione. C’erano alcuni abiti-maglione tricot molto interessanti, pezzi jacquard a motivi geometrici e a foglie; tanto velluto a coste. Le grafiche, esclusivamente vintage. Alcune eccezioni per rari pezzi in pelle o denim.

Il nuovo humor firmato Lacoste

Sappiamo già bene che a Oliveira Baptista il senso dell’umorismo non è mai mancato. A questa Fashion Week presenta addirittura una felpa grigia con il lettering “La Chemise Lacoste“. Oltre a polo a tartan scozzese tanto lunghe da divenire vestiti  (o tovaglie) da picnic; grandi cappelli Argyle; vere e proprie tute sormontate da Ike Jacket.

Golf sì, ma tutto sommato la forza del fashion system sormonta qualsiasi ispirazione.

Mame Moda: Lacoste: addio coccodrillo, ora solo golf. Felpa " la Chemise Lacoste"
Felpa ” la Chemise Lacoste”

Bye-bye Coccodrillo

Terremoto nella moda francese, nel giorno in cui Lacoste sfila alla Parigi Fashion Week. Il brand rinuncia al suo marchio icona: il coccodrillo verde, nato dal soprannome del fondatore della casa nata nel ’29, il tennista René Lacoste. L’animaletto scompare dalle polo bianche (non preoccupatevi, da un numero limitato). Al suo posto, in nome della tendenza animalista, 10 animali a rischio: tigre di Sumatra, il rinoceronte di Giava, il gibbone Cao Vit e così via. Tutti in verde, come il coccodrillo. Una capsule collection di beneficenza per sostenere “Save Our Species”.

Trovata geniale, le magliette sono state prodotte in numero pari a quello degli esemplari della specie presenti in natura: 30 della focena del Golfo di California, 231 dei condor. Ma attenzione amanti del coccodrillo: per non tradire del tutto l’affezionato animale, Lacoste lo stampa in piccolo sotto il colletto sul lato delle magliette.

Nel giro di pochi minuti, sold out.

 

Mame Moda: Lacoste: addio coccodrillo, ora solo golf. Save our species capsule collection
Save our species capsule collection

Sostenibilità, conservazione e umanità

La retorica attorno allo show e alle iniziative Lacoste 2018 è chiara. Felipe Oliveira Baptista sottolinea come già il fondatore René Lacoste fosse impegnato nel rispetto dell’ambiente, contribuendo, ad esempio, a piantare 125 acri di foresta durante la seconda guerra mondiale.

Lo stilista ha anche aggiunto, riferendosi alla nuova capsule collection: “Questo è il nostro modo di piantare alberi nel 2018”.

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