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Lamborghini Miura: mezzo secolo di mito

 

La Lamborghini Miura fu presentata al Salone di Ginevra del 1966 e fin da subito apparve chiaro che avrebbe rivoluzionato il settore delle auto sportive.

Il suo design originale, fatto di linee sinuose e ammiccanti, conquistò infatti immediatamente critica e pubblico, entrambi colpiti dall’altezza dal suolo particolarmente ridotta e da una motoristica all’avanguardia, dotata di potente 12 cilindri a V da 350 cv e 280 km orari. Fu l’inizio di una vera mania che conquistò illustri appassionati dei brividi regalati dai motori: dal Principe di Monaco ad Aristotele Onassis, dalla modella Twiggy a Nicolas Cage e Rod Stewart.

Lamborghini festeggia ora il 50esimo anniversario di uno dei suoi capolavori attraverso alcune iniziative. Dopo i due inediti progetti di restauro esposti alla recente fiera Techno Classica di Esssen, è il momento della mostra d’arte “Velocità e Colore”.

Dal 28 aprile al 30 giugno, presso il Museo storico della Casa a Sant’Agata Bolognese, si potranno ammirare le interpretazioni della Miura e del marchio del Toro realizzate da un artista di Campegine (Reggio Emilia), Alfonso Borghi. Che nelle sue 10 opere esposte in mostra interpreta l’anima, l’essenza e i colori di Lamborghini. La casa del Toro celebra, nella stessa occasione, anche i 100 anni dalla nascita di Ferruccio Lamborghini, fondatore dell’azienda, con un tour lungo la cosiddetta “motor valley” emiliana, il territorio che va da Maranello a Modena, passando per Borgo Panigale e la Romagna. E, naturalmente, Sant’Agata Bolognese.

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