Milano

SCONFINAMENTI, IL RAPPORTO FRA ARTE E ARCHITETTURA

 

Quindici opere nella black room dell’area Shed dell’Hangar Bicocca. Quindici opere progettate per il luogo che le ospita. Sono disposte come in una sorta di atlante destinato a illustrare i temi e i soggetti che descrivono le nuove responsabilità dell’architettura del XXI Secolo. Non c’è una gerarchia, un centro o un ordine di significato, tutte hanno lo stesso valore, sono lì solo per apparire come un’enciclopedia aperta, infinitamente e liberamente percorribile.

Si assiste a uno sconfinamento, il rapporto fra Architectur e Art, come vuole l’omonima mostra a cura di Nina Bassoli, cambia. Mutua. L’architettura diventa un fatto artistico alla pari di altre discipline. L’Atelier Bow-Wow, Studio Mumbai, Rural Urban Framework, Josep Llinás Carmona sono alcuni dei nomi presenti. Creativi invitati a presentare le loro opere, campioni “al vero” senza la presenza di surrogati come disegni, testi, foto, modellini, o altro, come avviene di solito. L’effetto diventa persuasivo, lo spettatore è “costretto” a osservare la struttura con uno sguardo differente, ne scopre l’artisticità oltre la funzione.

 

 

Architectur e Art
Fino al 2 settembre
Hangar Bicocca, Milano

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