Arte

LE DENUNCE SOCIALI NELLE OPERE DI MONA HATOUM

Performance, video, fotografie, sculture, disegni e installazione, oltre cento opere realizzate dagli anni Ottanta o oggi di Mona Hatoum sono esposte alla Tate Modern di Londra

 

Considerata una delle artiste più importanti del panorama internazionale è Mona Hatoum. Nata a Beirut da una famiglia palestinese, arriva alla Tate Modern di Londra, la città che le ha dato rifugio dal 1972 dopo l’esilio forzato in seguito allo scoppio della guerra civile nel suo paese.

Tutte le sue opere sono un’aperta e mirata denuncia in merito alle difficili situazioni politiche e sociali vissute dalle minoranze etiche, religiose, di ogni genere. Riflessioni personali, elaborazione di un lutto dovuto all’allontanamento dal suo paese.

Prolifica, dagli anni Ottanta a oggi ha realizzato almeno cento opere fra disegni, sculture, perfomance, video e fotografie, oggi nella sua prima personale in uno spazio britannico. Osservando i lavori in mostra è facile percepire un confronto fra i primi e gli ultimi: dal dolore personale si passa a quello collettivo, dai ricordi privati alla realtà dei fatti.

La Hatoum non offre opinioni sulla situazione del suo popolo palestinese, né tanto meno sul dolore suo e della sua famiglia, eppure nelle opere in mostra appare evidente uno stato d’animo di sofferenza dovuta alla dimensione politica attuale. Nonostante siano permeati di personalità, sono anche la voce del popolo. Di quello che significa essere un essere umano oggi nei territori di guerra.

 

 

Mona Hatoum
Fino al 21 agosto
Tate Modern, London

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