Arte

Le donne conquistano la Tate Britain

Le donne conquistano la Tate Britain

Se salite all’ultimo piano della Tate Modern, a Londra, troverete una stanza dedicata ai manifesti delle Guerrilla Girlsdove arte e attivismo si fondono. Volto coperto da mascheroni da gorilla, queste artiste fanno infatti parte di un collettivo femminista nato negli Stati Uniti nel 1984. Il loro scopo? Combattere la discriminazione di genere nel mondo dell’arte con ironia e provocazioni.

Le donne conquistano la Tate
Un Manifesto delle Guerrilla Girls. Le donne devono forse essere nude per entrare al Met. Museum? Meno del 5% degli artisti nella sezione di Arte Moderna, ma l’85% dei nudi sono di donne.

You are seeing less than half the picture” (Vedi meno della metà del quadro) dice uno dei volantini di sensibilizzazione. “Do women have to be naked to get into the Met. Museum?” (Le donne devono forse essere nude per poter entrare al Met. Museum?) chiede un altro. Tutti i manifesti hanno lo stesso obiettivo: parlare di come le artiste vengano costantemente sottorappresentate, escluse, e dimenticate dai musei e dalle gallerie d’arte.

LE DONNE NELL’ARTE

Le donne conquistano la Tate
Un Manifesto delle Guerrilla Girls del 1989.

Considerando panorama artistico mondiale, la visibilità delle artiste continua, come osservato dalle Guerrilla Girls, ad essere piuttosto bassa anche in anni recenti. Come riporta il Guardian, la situazione anche nel Regno Unito non è affatto rosea. Nel 2017 le donne rappresentavano solo 4% all’interno della collezione della National Gallery of Scotland; solo il 20% al Whitworth di Manchester e il 35% della collezione della Tate Modern.

Le esposizioni personali con protagoniste donne, poi, continuano a scarseggiare e sono moltissime le opere femminili che vengono tenute nei depositi delle gallerie senza mai arrivare al grande pubblico.

LE NOVITÀ ALLA TATE BRITAIN

Maria Balshaw direttrice della Tate Gallery

Dopo anni in cui si discute questa problematica, qualche novità arriva ora proprio dalla gemella della Tate Modern. A partire da Aprile, infatti, le donne conquistano la Tate Britain.

La direttrice Maria Balshaw ha reso nota la decisione di rinnovare parte della collezione permanente introducendo 60 opere di 30 artiste britanniche. Questi pezzi entreranno a far parte della collezione permanente nella sezione dedicata all‘arte inglese dal 1960, andando a sostituire alcuni artisti finora presenti. Tra i nomi più importanti che da aprile saranno esposti alla Tate figurano Bridget RileyRachel Whiteread e Sarah Lucas con la sua famosa installazione Pauline Bunny

In questo modo la sezione sarà interamente dedicata ad artiste donne, con opere che spazieranno dalla pittura alla scultura, dall’installazione al video. Questa è senza dubbio una grande novità ed un passo positivo per il #girlpower e per la lotta alla discriminazione di genere nel mondo dell’arte. La direttrice, però, va ancora oltre e commenta dicendo :”Spero che i visitatori nemmeno se ne accorgano: le artiste femminili dovrebbero sempre essere al centro della recente storia dell’arte“.

 

Vuoi ricevere Mam-e direttamente nella tua casella di posta? Iscriviti alla Newsletter, ti manderemo un’email a settimana con il meglio del nostro Magazine.

CLICCA QUI PER SAPERNE DI PIÙ!