Le Gallerie d’Italia di Intesa Sanpaolo presentano l’Italia del Gran Tour
In mostra 130 opere provenienti da tutto il mondo
L’Italia raffigurata dagli artisti che fecero nascere il mito del Bel Paese. È la mostra “Gran Tour Sogno d’Italia da Venezia a Pompei” aperta a Milano presso le Gallerie d’Italia, Museo di Intesa Sanpaolo fino al 27 marzo 2022.
Dipinti, sculture, oggetti d’arte che ripropongono l’immagine di un’Italia amata e sognata da un’Europa che fra la fine del seicento e la prima metà dell’Ottocento si riconosce in radici comuni.
Gran Tour
Con “Grand Tour”si definisce il viaggio iniziatico che i giovani di buona famiglia, a partire dalla metà del XVI secolo, compivano in Europa per arricchire il loro bagaglio di esperienza. Fu Richard Lassels a coniare nel suo viaggio del 1670 il termine “Grand Tour”. Sotto questo nome finirono tutti i viaggi di istruzione che avevano come fine la formazione del giovane gentiluomo attraverso il “confronto”.
“Gran Tour Sogno d’Italia da Venezia a Pompei” alle Gallerie d’Italia
Il Gran Tour parla dell’importanza dell’Italia nella formazione dell’Europa, della centralità del nostro Paese in questa Europa Unita. E racconta come l’Italia fosse scelta non per un soggiorno breve di poche settimane ma in alcuni casi anche di qualche anno dove si veniva ad incontrare il sapere, la cultura, la bellezza, la riscoperta dei grandi valori classici.
Tutto questo viene raccontato oggi attraverso opere che sono nei più importanti musei del ondo o che appartengono ad importanti collezioni private italiane e straniere nella mostra “Gran Tour. Sogno d’Italia da Venezia a Pompei” alle Gallerie d’Italia di Milano.
L’esposizione – realizzata sotto l’alto patronato della Presidenza della Repubblica e in partnership con il Museo Archeologico Nazionale di Napoli e il Museo Statale Ermitage di San Pietroburgo – racconta un’Italia di struggente bellezza, con le sue città e i suoi paesaggi mediterranei, che gli artisti hanno raffigurato quasi come un luogo sospeso frontiera del mito antico.
Cosa vedremo in mostra
La meta principale del Grand Tour è stata certamente Roma ma la riscoperta delle due città di Pompei e Ercolano, sepolte dalla catastrofica eruzione del Vesuvio del 79 d.C., hanno fatto di Napoli l’altra irrinunciabile meta di questo viaggio di istruzione e formazione.
Non a caso l’opera simbolo della mostra secondo Fernando Mazzocca, curatore insieme Stefano Grandesso e Francesco Leone, proviene proprio da Ercolano.
“Il Mercurio in bronzo seduto che fu scoperto a Ercolano nella villa dei Papiri,– spiega- è la prima grande scoperta in un luogo che ancora oggi ci restituisce molti capolavori. La vicenda degli scavi di Pompei ed Ercolano è legata al Grand Tour ed è molto ben documentata in mostra”.
Esposte opere di Canaletto, Panini, Joli, Lusieri, ma anche Hubert Robert, More, Wilson, Volaire, e Batoni uno dei maggiori ritrattisti di tutti i tempi. Oltre che capolavori provenienti da tutto il mondo anche dalle collezioni della Regina d’Inghilterra.
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