lia thomas perde la causa
News,  Sport

La nuotatrice transgender Lia Thomas perde la causa al TAS e non potrà gareggiare alle Olimpiadi 2024

Niente Olimpiadi per Lia Thomas. La nuotatrice transgender ha perso la causa al TAS di Losanna contro la World Aquatics e non potrà partecipare ai Giochi Olimpici di Parigi. Il caso farà sicuramente discutere.

La nuotatrice Lia Thomas perde la causa al TAS e non gareggerà alle Olimpiadi

Lia Thomas non prenderà parte alle Olimpiadi di Parigi 2024. La nuotatrice statunitense ha infatti perso la causa legale intentata al TAS di Losanna, il Tribunale arbitrale dello Sport, contro la World Aquatics, la Federazione Internazionale di Nuoto. Le Olimpiadi non vedranno dunque la presenza della nuotatrice.

lia thomas perde la causa
Lia Thomas perde la causa intentata contro la World Aquatics

Lia Thomas aveva fatto causa alla Federazione riguardo un nuovo regolamento, introdotto nel 2022, secondo il quale chiunque abbia attraversato nella sua vita

qualsiasi momento della pubertà maschile

non può in alcun caso gareggiare nella categoria femminile delle competizioni di élite, ossia quelle di alto livello, tra cui ovviamente rientrano le Olimpiadi.

Di fatto questo regolamento esclude dalla partecipazione alle gare di nuoto oltre un certo livello agonistico tutti coloro che hanno scelto la transizione di genere dopo il periodo adolescenziale, come successo a Thomas, che è nata nel 1999. La decisione della Federazione si basa sulla convinzione secondo cui le donne transgender abbiano dei vantaggi rispetto alle altre nuotatrici, in termini di potenza, fisicità e velocità, nonché di dimensioni dei polmoni.

Non è un caso allora che la World Aquatic abbia deciso di introdurre il nuovo regolamento dopo che nel 2022 la stessa Thomas aveva battuto in una gara di stile libero la nuotatrice classe 2001 Emma Weyant, vincitrice della medaglia d’argento alle Olimpiadi 2021 di Tokyo nei 400 metri stile libero.

In seguito all’approvazione di questo regolamento Lia Thomas era di fatto stata esclusa dalle gare di nuoto ad alti livelli e non ha nemmeno potuto provare ad entrare nel team statunitense di nuoto che prenderà parte alle prossime Olimpiadi.

Ha scelto dunque di fare causa alla World Aquatics, cercando di far valere le proprie posizioni e sostenendo soprattutto come queste nuove regole fossero “non valide e illegali”, in quanto, secondo l’atleta, violerebbero sia la Carta Olimpica sia la Costituzione mondiale degli sport acquatici.

Lia Thomas perde la causa
Lia Thomas perde la causa al TAS di Losanna contro la World Aquatics

Il TAS ha deciso di far fede al regolamento della Federazione e ha respinto la causa intentata dalla Thomas, che secondo i giudici non aveva i requisiti per portare avanti questo tipo di causa. Come si apprende infatti

L‘atleta non ha richiesto, né tanto meno gli è stato concesso, il diritto di partecipare a ‘Eventi d’élite’ ai sensi della politica di nuoto degli Stati Uniti. Attualmente ha il diritto di competere solo negli eventi di nuoto negli Stati Uniti che non si qualificano come ‘Eventi d’élite’.

La World Aquatics ha accolto con favore la decisione del TAS:

Questo è un grande passo per proteggere lo sport femminile. Ci impegniamo a promuovere un ambiente di equità, rispetto e pari opportunità. Le nostre politiche vengono continuamente valutate per garantire che siano in linea con questi valori fondamentali.

Il risultato è che Lia Thomas non potrà partecipare alle prossime Olimpiadi parigine.

Lia Thomas perde la causa
Lia Thomas non potrà partecipare alle Olimpiadi di Parigi 2024

Il dibattito sul tema sarà ampio e complesso

Il tribunale non si è però espresso sulla questione in sé, ma ha valutato il singolo caso, che farà comunque discutere. Questo episodio si inserisce infatti all’interno di un ben più ampio dibattito, molto sentito in particolar modo negli Stati Uniti, dove l’influenza della politica è forte ed evidente; sono infatti numerose le campagne portate avanti sul tema dal Partito Repubblicano americano.

La vicenda è destinata ad avere molto eco nel mondo sportivo e non mancheranno pressioni da entrambe le parti che promuovono le loro campagne, la comunità LGBTQ+ da un lato e dall’altro chi invece sostiene che un’atleta donna transgender abbia dei vantaggi significativi rispetto alle altre atlete, motivo per cui non possono gareggiare insieme.

La decisione della World Aquatics e la conferma del TAS danno però un primo segnale e potrebbero magari indicare la strada che si percorrerà in futuro e che dividerà i tifosi e l’opinione pubblica.

Il precedente di Laurel Hubbard

Quello di Lia Thomas non è comunque un caso isolato. In occasione dei Giochi Olimpici di Tokyo l’atleta neozelandese Laurel Hubbard era stata la prima donna transgender a qualificarsi e a gareggiare direttamente ai Giochi, nello specifico nella disciplina del sollevamento pesi, categoria 87 +kg.

La neozelandese si era guadagnata l’accesso ai Giochi di Tokyo sul campo e la possibilità di gareggiare le era stata consentita proprio dal CIO, il Comitato Olimpico Internazionale, le cui linee guida permettono la partecipazione degli atleti transgender, a patto che i livelli di testosterone fossero al di sotto della soglia richiesta nei 12 mesi prima della gara.

Lia Thomas perde la causa
Nel 2021 a Tokyo Laurel Hubbard fu la prima atleta transgender a qualificarsi e a partecipare ai Giochi Olimpici

La sua presenze fece dibattere e suscitò la reazione di altre atlete che si consideravano svantaggiate dalla presenza di una pesista transgender nella competizione, ritenuta più forte e potente; sarebbe dunque venuta meno l’equità della gara.

Laurel Hubbard si disse comunque contenta di partecipare e non volle alimentare ulteriori polemiche, affermando:

Vedo i Giochi Olimpici come una celebrazione globale delle nostre speranze, ideali e valori e vorrei ringraziare il CIO per il suo impegno nel rendere lo sport inclusivo e accessibile.

Conclusione: Niente Olimpiadi per Lia Thomas. La nuotatrice transgender ha perso la causa al TAS di Losanna contro la World Acquatic e non potrà partecipare ai giochi olimpici di Parigi. Il caso farà sicuramente discutere.

Leggi anche:

Fabio Maria Damato lascia il gruppo Ferragni

Europei di Atletica 2024, l’Italia prima nel medagliere chiude meravigliosamente: oro nella staffetta 4×100, due argenti e un bronzo

È morto Jerry West! Addio al “Mr Logo”, leggenda NBA

 

 

 

 

 

 

NEWSLETTER

Vuoi ricevere Mam-e direttamente nella tua casella di posta? Iscriviti alla Newsletter, ti manderemo un’email a settimana con il meglio del nostro Magazine.

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER!

SUPPORTA MAM-E