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Lo spot del Parmigiano Reggiano è un caso che fa molto discutere: forti le polemiche dal mondo social

Il caso del Parmigiano Reggiano e lo spot sullo sfruttamento dei lavoratori

Si è creato un vero e proprio caso intorno alla spot del Consorzio Parmigiano Reggiano, accusato di sfruttamento dei suoi lavoratori. La nuova pubblicità dell’azienda ha creato diversi problemi e questo ha causato una serie di attacchi rivolti al noto marchio italiano.

Diretto dal regista Paolo Genovese, lo spot ha sollevato un’accesissima polemica soprattutto sui social. Il protagonista della pubblicità, infatti, è Renatino, lavoratore all’interno dell’azienda che viene esaltato per la sua dedizione al lavoro. Egli infatti, pur lavorando 365 giorni l’anno, alla domanda “E sei felice?”, risponde “Sì!”.

Nello spot compare anche l’attore Stefano Fresi, che spiega ad un gruppo di giovani come avviene la lavorazione del Parmigiano Reggiano.

Spot Parmigiano Reggiano: gli aspetti problematici

Negli ultimi giorni è circolato sui social il termine “renatinowave“, che raccoglie proprio le numerose polemiche e riflessioni sui messaggi che lo spot televisivo del Parmigiano Reggiano trasmette. L’aspetto più problematico per molti risiede in questa frase: “L’unico additivo è Renatino, che lavora qui da quando aveva 18 anni, tutti giorni, 365 giorni l’anno”.

Secondo alcune osservazioni, qui l’immagine del lavoratore viene in qualche modo svilita e resa “infantile” attraverso l’utilizzo del diminutivo. Si sceglie volontariamente una forma di confidenza non accordata, solo perché si sta parlando con un operaio. In più, in questo modo si elogiano lo sfruttamento e la cultura lavorista senza riposi o ferie, scambiati per dedizione lavorativa del singolo.

Lo spot prosegue poi con altre domande fatte dai ragazzi: “Cioè tu non hai mai visto il mare?”, “Parigi?”, “Sciare?”. Ma le risposte di Renatino sono ovviamente tutte negative. È qui che sembra invece crearsi la netta distinzione tra ricchi e poveri. I primi sono sbalorditi dall’impegno e dal sacrifico dei secondi, che non hanno neanche la possibilità di andare in vacanza per dedicarsi al lavoro. E per chiudere: “E sei felice?“. Renatino questa volta risponde di .

Il problema risiede probabilmente nell’utilizzo di un linguaggio tipicamente cinematografico all’interno di uno spot. Ma in questo modo, tutte le affermazioni e i dialoghi, che in un film passerebbero per licenza del regista, in una pubblicità si fanno propaganda.

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Le risposte del Consorzio Parmigiano Reggiano

Il noto Consorzio italiano si è difeso dalle numerose accuse. L’azienda ha sottolineato che lo spot in questione è tratto dal cortometraggio Gli Amigos di Genovese. Per capire a fondo la storia e la narrativa è necessario vedere tutto il video.

L’azienda sostiene, inoltre, che si tratterebbe di una licenza narrativa usata per spiegare quanto venga lavorato con passione ogni giorno un prodotto simbolo del nostro Paese. È stato anche specificato che la salvaguardia dei diritti dei lavoratori è uno dei principi cardine della loro filiera.

Carlo Mangini, direttore della comunicazione del Consorzio, ha dichiarato che lo spot verrà presto modificato.

 

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Editor: Susanna Bosio

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