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Luca Morisi e il festino a base di cocaina e “droga dello stupro”

Sarebbe “droga dello stupro” quella ritrovata nell’auto dei due ragazzi romeni fermati dai carabinieri la sera del 14 agosto. A dargliela (gratis) sarebbe stato proprio Luca Morisi a un festino nel suo cascinale a Belfiore

Secondo gli inquirenti, sarebbe GHB (comunemente nota come “droga dello stupro”) la sostanza rinvenuta dai carabinieri la sera del 14 agosto all’interno auto con a bordo due ventenni di nazionalità romena. Questi hanno dichiarato di averla avuta gratis proprio da Luca Morisi, ex capo della comunicazione social della Lega. L’uomo è attualmente indagato per detenzione e cessione di sostanze stupefacenti.

La consegna della droga sarebbe avvenuta tra il 13 e il 14 agosto, quando Luca Morisi avrebbe organizzato un festino nella sua abitazione a Palazzo Moneta, un cascinale a Belfiore d’Adige, in provincia di Verona. Qui l’uomo si sarebbe riunito con altre tre persone: due ragazzi ventenni di nazionalità romena e un cinquantenne identificato come suo amico. Secondo le ricostruzioni, i quattro avrebbero passato almeno 12 ore chiusi in casa. I vicini di Morisi hanno riferito di aver sentito “rumori per tutta la notte”.

La sera del 14 agosto, i carabinieri di Verona fermano un’auto per un controllo di routine. A bordo vi sono un quarantenne italiano e altri due ventenni di nazionalità romena. Uno dei due estrae dallo zaino un flacone e lo consegna spontaneamente ai carabinieri. Questi annotano: «Bottiglietta di vetro da succo di frutta, quasi piena, da 125 millilitri contenente del liquido trasparente che lui stesso asseriva essere droga dello stupro (Ghb)». I ragazzi ammettono, quindi, non solo che all’interno del flacone vi sia droga dello stupro, ma che a regalargliela sia stato proprio Morisi. Il quarantenne alla guida è persino in possesso delle chiavi del cascinale.

Il festino a base di droga organizzato da Morisi tramite Grindr

Scatta così la perquisizione nell’appartamento di Luca Morisi. In diversi punti della casa, più o meno nascosti, i carabinieri rinvengono modeste quantità di cocaina (in totale circa 2 grammi) compatibili con l’uso personale. Per il momento, quindi, Morisi avrebbe commesso solo un illecito amministrativo, ma il suo nome è ora nella lista degli indagati per detenzione e cessione di droga.

Secondo Affari Italiani, Morisi avrebbe conosciuto i due ventenni romeni su Grindr, descritta come “l’app di social networking mobile gratuita N°1 al mondo per gay, bi, trans e queer in cerca di nuovi contatti”. Uno dei due è indagato per le stesse accuse rivolte a Morisi: detenzione e cessione di droga e incontri a pagamento. Quello tra il 13 e il 14 agosto, insomma, sarebbe stato un incontro a sfondo sessuale, culminato con la cessione della boccetta di presunta “droga dello stupro”, tutt’ora oggetto di analisi in laboratorio.

 

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