Lustigen Weiber von Windsor
Dizionario Opera

Lustigen Weiber von Windsor, Die (1849)

Lustigen Weiber von Windsor: Sceso in Italia (come tanti altri musicisti prima e dopo di lui) per compiervi un apprendistato tecnico e affilare i ferri del mestiere, Nicolai non disdegnò, per farsi conoscere, l’impiego di una scrittura prettamente ‘italiana’ e melodrammatica, ma si tenne pronto ad accantonare l’unilateralità degli esordi in favore di una più equilibrata commistione di elementi italo-tedeschi: nella convinzione che, da Mozart in poi, l’opera tedesca si fosse posta alla pari con quella italiana.

Otto Nicolai (1810-1849) • Die lustigen Weiber von Windsor LP • Hans , 3,99  €

Quando venne chiamato a ricoprire la carica di Kapellmeister al Teatro di Porta Carinzia, Nicolai si assunse anche l’onere di fornire al teatro stesso un’opera ‘tedesca’ per lingua e stile. Dopo un’ampia cernita di soggetti la sua attenzione si fissò sulla commedia shakespeariana, alla cui riduzione collaborò personalmente, intervenendo nelle sezioni dialogate. Dato che nel frattempo Nicolai si era trasferito a Berlino (dove subentrò a Mendelssohn come maestro di cappella della cattedrale), l’opera seguì il suo artefice e fu rappresentata a Berlino anziché a Vienna.

Atto primo . Windsor, al principio del Seicento. La signora Fluth e la signora Reich si mostrano a vicenda le missive, infuocate e perfettamente identiche, che il grasso cavalier Falstaff ha spedito a entrambe. Mentre le due amiche vanno a preparare all’insolente la meritata vendetta, il signor Reich respinge il giovane Fenton, innamorato di Anna, e si mostra cordialissimo verso Sparlich, l’altro pretendente della figlia, pur sapendo che la moglie favorisce invece un francese, Cajus.

In casa Fluth, dove Falstaff si presenta a corteggiare la presunta sua preda, arriva imbestialito il padrone di casa, di cui la moglie stessa si è presa gioco, inviandogli uno scritto anonimo con cui lo si informa della fittizia tresca con Falstaff. Occultato in una cesta, Falstaff finisce la sua avventura nelle acque del Tamigi, mentre la signora Fluth ostenta lacrime di sdegno e conclude manifestando al confusissimo marito l’intenzione di dividersi da lui.

Atto secondo . Mentre beve all’osteria, Falstaff viene avvicinato da un sedicente signor Bach (in realtà Fluth) a cui racconta compiaciuto di essere prossimo a godere le grazie della bella signora, nonostante l’increscioso incidente del giorno prima. Fluth torna a casa come una furia; ma le due vispe comari, Fluth e Reich, reagiscono con straordinaria prontezza anche questa volta e camuffano Falstaff da vecchia.

Atto terzo . Ha luogo la beffa del bosco di Windsor, con Falstaff convinto di attendere un convegno amoroso e l’intera cittadinanza coinvolta in una colossale burla ai suoi danni. Anna (che ha avuto un tenero incontro con Fenton) approfitta della confusione generale per sposare il suo diletto e aggirare a sua volta le imposizioni dei genitori; conclude il coro delle fate, con la pioggia di pizzicotti inflitti a Falstaff e la riconciliazione finale.

L’inserimento della figura del narratore, che riassume i vari quadri dell’azione e li commenta divertito, è un ammiccamento al teatro italo-viennese, in particolare a quello delle marionette; così l’opera acquista fin da principio il sapore di commedia, con gli ingranaggi che la muovono bene in vista. In ogni caso non si scade mai in una meccanicità preconfezionata; Nicolai rinfresca ogni momento con una duttilità di accenti sufficiente a conferire verosimiglianza psicologica ai personaggi e realistica schiettezza alle vicende.

Le allegre comari di Windsor (opera) - Wikipedia

L’ouverture anticipa la féerie del finale, mescolando la trasognata stupefazione degli archi, fissi su un tremolo soffuso, con il cupo e intermittente rintocco dei timpani: si avverte la lezione di Mendelssohn (il Puck-style detta temi aerei ai fiati, pizzicati impalpabili e rapidissimi agli archi), ma è altrettanto presente l’omaggio a Weber che, anzi, viene esplicitato da una citazione tratta da Oberon , posta nel coro delle fate.

La ballata della signora Reich (nel terzo atto, uno dei brani inseriti da Nicolai nell’ultima fase di rifinitura dell’opera) palesa invece un’affinità con il clima fosco di Marschner: con il suo piglio rude e ritmato, con i salti di quinta ripetuti e ben rilevati, essa fa da ponte tra l’aria di Emmy nel Vampyr e la ballata di Senta nell’ Olandese volante ; questo rapido incupimento basta a connotare i fantasmi sinistri del bosco di Windsor e tradisce, sotto la seriosità del cipiglio, l’ombra del riso, pronto a scoppiare a burla ultimata.

Nicolai si mantiene perfettamente sul discrimine fra stile italiano e tedesco, senza sacrificare con un alterno compromesso l’uno o l’altro e fondendoli invece in una sintesi equanime ed elegante. Ad esempio nell’aria di Anna all’inizio del terzo atto, strutturata dal punto di vista testuale secondo la tradizionale ripartizione recitativo-aria, ma risolta da Nicolai affiancando a un iniziale Lied elegiaco, sul modello di quelli di Tamino nel Flauto magico , una sorta di cabaletta più espansiva, ma molto parca di virtuosismi.

Il belcanto svetta invece sovrano nei piccanti duetti delle due comari; quello iniziale, con canoni e svolazzi, è un piccolo gioiello di buonumore un po’ impermalosito. Quando poi la signora Fluth prepara il discorso da tenere a Falstaff, Nicolai attinge con arguzia ai luoghi comuni del sentimentalismo di maniera o ai fuochi d’artificio del virtuosismo vocale, inteso come manifestazione di collera: rimandi che restano comunque consanguinei allo spirito ammiccante della commedia e svelano, con il loro voluto passatismo, il raggiro che si annida in quelle lusinghe.

4. Die lustigen Weiber von Windsor (Otto Nicolai) – The Opera Scribe

La tenerezza si espande invece senza sottintesi parodistici nel duetto di Fenton con Anna: bastano i sospiri del violino solista a inverare l’atmosfera, resa più raccolta dalla riduzione dell’accompagnamento a proporzioni cameristiche. Non meno interessanti sono le scene trattate in declamato, ma insaporite da una latente inclinazione al canto; e, redigendo la sua prefazione a Intermezzo , ancora Strauss poteva lodare l’opera di Nicolai per l’uso magistrale e inconsueto del recitativo accompagnato, che va a integrarsi perfettamente nell’azione.

Type:

(Le allegre comari di Windsor) Opera comico-fantastica in tre atti

Author:

Otto Nicolai (1810-1849)

Subject:

libretto di Salomon Hermann von Mosenthal, da Shakespeare

First:

Berlino, Königliches Opernhaus, 9 marzo 1849

Cast:

Sir John Falstaff (B); il signor Fluth (Bar) e il signor Reich (B), borghesi di Windsor; Fenton (T); Sp&aulm;rlich, giovane nobile (T); il dottor Cajus (Bar); la signora Fluth (S); la signora Reich (Ms); Anna Reich (S); il taverniere (rec); quattro borghe

Signature:

e.f.

Conclusione: Lustigen Weiber von Windsor: Sceso in Italia  Nicolai non disdegnò, per farsi conoscere, l’impiego di una scrittura prettamente ‘italiana’ e melodrammatica

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