Maison Margiela e Schiaparelli, la moda ha bisogno di poesia
La poetica del fashion biz sta nell’invettiva: Maison Margiela e Schiaparelli, il dualismo tra arte e industria della moda
Ci inchiniamo dinanzi a Maison Margiela e Schiaparelli, al cospetto di John Galliano e Daniel Roseberry: gli unici e soli che hanno saputo raccontare la poetica della moda dinanzi al disastro pandemico, insegnandoci che nulla si può di fronte alla creatività.
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La moda oggi secondo il pensiero di George Simmel
Per chi non lo conoscesse, George Simmel è stato tra i più grandi sociologi tedeschi a indagare, con coscienza, sul valore della moda nella società. Nel 1885 scrisse il trattato La Moda, contestualizzando i suoi studi sull’influenze che questa ha sulla società: una sorta di interazione/rapporto tra individuo e costume.
“La moda è contemporaneamente essere e non essere, si trova sempre sullo spartiacque fra passato e futuro e ci dà, finché è fiorente, un senso del presente così forte da superare in questo senso ogni altro presente.”
L’Incertezza. Maison Margiela e Schiaparelli vanno oltre
Partendo dal pensiero Simmel, oggi potremmo analizzare la “salute” del fashion biz sotto l’aspetto sanitario. Incertezza. Forse dovremmo partire da questo sostantivo per scrivere, nero su bianco, la reale situazione in cui versa il settore dove non si sprecano parole di elogio nei confronti di griffe che hanno temuto di confrontarsi con Covid-19. E il risultato è stato disastroso. Da Parigi a Milano sino New York e Londra, la prossima primavera/estate 2021 sarà un eterno letargo. Al confronto, l’omologazione ci è davvero simpatica.
Il vero problema non è il format utilizzato (la maggior parte delle collezioni è stata presentata via web) ma l’idea di fondo: cauta, poco rischiosa. Per nulla convincente. La moda ha fallito. Si è lasciata vincere dalla paura dei numeri (più che dei contagi) sempre più in calo. La moda, nel XXI secolo è ricavo. Merce. Uno squallido confronto di percentuali e mercati trainanti. Così, se Pinault e Arnault registrano ricavi in rosso e Swarovski taglia 600 posti di lavoro perché la Cina punta altrove, tutto deve essere rivisto. Oggi, forse anche con una faccia da Pulcinella, si dice che la moda sia più sobria visto i tempi che corrono. Se solo Poiret o Coco potessero parlare. Se …
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Swarovski taglia 600 posti di lavoro.
Maison Margiela: Galliano è il raccontastorie più credibile della moda
Piove. È umido. Le scalinate di pietra viva iniziano a ricoprirsi di muschio. Gli alti arbusti e la vegetazione ottobrina sono cornice sbiadita di una campagna ovattata, cupa. Sembra il primo capitolo di un romanzo di altri tempi eppure sono semplici scatti che presentano la spring/summer 2021 di Maison Margiela. Ma c’è poetica. Il non finito di John Galliano non rappresenta solo una giacca destrutturata, incompleta. È una maschera che avvolge il volto che ci completa o l’ultimo tassello mancante per l’incompletezza. Punti di vista.
Schiaparelli: il Surrealismo pervade l’idea di Roseberry
Il passato si può riscrivere. Ne è convinto Daniel Roseberry che ha puntato tutto sui gioielli come poetica del rinascere.
Forme e ricordi, colori e genialità. Gusto, una buona cattiveria artistica. La buona dose tra reale e surreale in scatti significativi e che fanno emergere il gusto eclettico e anticonformista di una grande donna della sartoria, l’indimenticabile Elsa. Colei che ha trasformato le fortunate amicizie con i più grandi artisti del Novecento, in diversi punti a suo favore.
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