Enola Holmes manifesto femminista
Cinema,  Storia

Enola Holmes: il manifesto femminista

Enola, giovane Holmes fieramente femminista firmato Netflix original. Tratto dalla serie di libri di Nancy Springer, il racconto cela importanti significati.

 

Nella classifica Neflix delle ultime settimane, mantiene invariato il proprio posto sul podio, il film manifesto femminista Enola Holmes”. Il suo nome non risulta di certo cosa nuova.

Astuta sorella minore di Sherlock, il film è la riproduzione visiva dell’omonima serie di libri di Nancy Springer, in cui si racconta del suo viaggio alla ricerca della madre scomparsa.

Diverse sono le trame misteriose in cui si articola il film, tutte accomunate da una costante: la questione del suffragio femminile.

Enola Holmes come manifesto femminista, La trama

L’intero sviluppo narrativo ha inizio quando la madre di Enola, Eudoria, d’improvviso scompare dalla casa in cui entrambe vivono. Da questo punto in poi si mette in moto la parte centrale del racconto, in cui si mostra il tentativo della giovane ragazza, che sfuggendo al tentativo dei  fratelli maggiori di darle un’educazione da “proper lady”, raccoglie gli indizi necessari per ritrovare la sua amata mamma.

Quella che nasce come la ricerca della madre, subisce un punto di svolta, acquisendo notevole importanza, con l’incontro del giovane Lord Tewksbury. Di qui in poi, con più uomini alle calcagne, la protagonista percorrerà le strade di Londra fingendosi ragazzo o, con indosso il corsetto, mostrandosi come una perfetta ragazza inglese.

Enola Holmes: il manifesto femminista

Gli Easter eggs femministi

Il motivo della scomparsa di Eudoria risulta essere collegato all’approvazione di una legge di riforma dell’epoca. Caso vuole che la donna Holmes fosse a capo di un gruppo di militanti suffragette, motivo per cui si è ritenuto che il disegno di legge in oggetto, avesse a che fare con il suffragio femminile.

È interessante notare come il periodo storico di riferimento del movimento (1918, anno di approvazione del suffragio femminile inglese) non coincida con l’ambientazione del film (1884). Nel 1884, in Inghilterra, è stata approvata la legge “Third Reform Act”, con cui si estendeva definitivamente il suffragio maschile e si ponevano le basi di quello femminile.

Altro easter egg di rilievo è racchiuso nel volantino che la protagonista Enola troverà tra le armi ed esplosivi. Lo stesso reciterà “Manchester National Society For Woman’s Suffrage Public Meeting“, seguito dai nomi di Amie Hicks, Gwyneth Vaughan e Margaret McMillan. Queste ultime incarnano personalità significative per il movimento femminista britannico: Hicks, membro del primo partito socialista britannico; Vaughan, pseudonino sotto cui si celava la scrittrice liberale femminista Annie Harriet Hughes ed infine McMillan, attivista femminista.

Questi sono alcuni dei piccoli dettagli che rendono il film “Enola Holmes” un perfetto manifesto femminista in epoca digitale.

 

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