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Maradona, Oggi 30 ottobre: avrebbe compiuto 63 anni

Oggi 30 ottobre Diego Armando Maradona avrebbe compiuto 63 anni: chi era “El Pibe de oro“, una delle leggende indiscusse del calcio mondiale

Diego Armando Maradona avrebbe festeggiato ogi il suo 63° compleanno. Il celebre calciatore argentino ha avuto una carriera invidiabile, ed è stato eletto nel 2000 come “miglior calciatore del secolo“. Dal 2008 al 2010 ha rivestito il ruolo di allenatore della nazionale del suo Paese ed è tristemente scomparso il 25 novembre del 2020.

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Maradona vince la Coppa del Mondo 1986

Vita e carriera di Diego Armando Maradona

Maradona nacque a Lanùs, una città a sud di Buenos Aires, in un freddo mattino dell’ottobre 1960. “Dieguito” era nato in una famiglia povera e trascorse la sua infanzia come uno dei tanti bambini di strada del suo quartiere. A due anni ricevette il suo primo pallone, e sin dalla tenera età iniziò a seguire il calcio dei grandi, diventando tifoso del Boca, come il padre.

Il talento di Diego Armando Maradona Junior diventò evidente un giorno del dicembre 1970, quando entrò a far parte della squadra di calcio delle “Cebollitas”, indossando, già allora, il numero 10. A 16 anni iniziò la carriera da professionista nell’Argentina Juniors, diventando il più giovane esordiente in prima divisione. A neanche vent’anni venne definito “l’erede di Pelé“, e aveva già vinto per ben due volte il Pallone d’oro sudamericano.

Il primo mondiale e gli anni al Barcellona

Nel 1982 Maradona venne convocato per la prima volta al mondiale di Spagna – giocò anche in quelli del 1986, del 1990 e del 1994. Coi primi successi iniziarono ad arrivare anche le critiche, che il calciatore, da sempre anima fragile, non riuscì a sopportare, arrivando addirittura a pensare di mollare il calcio.

Per lui il calcio è stato amore, passione, e gli attacchi nel suo Paese d’origine lo spinsero a spostarsi in Europa. Alla vigilia dei Mondiali approdò al Barcellona, dove rimase per due anni. Diverse malattie e infortuni lo tennero lontano dal campo, ma riuscì comunque a strappare al Real Madrid la coppa di Spagna. Nelle due stagioni al Barca totalizzò 36 presenze e 22 reti. Ma la città catalana non amò Maradona, e Maradona non amò lei.

Napoli e l’inizio del declino

Dopo una complessa trattativa Maradona arrivò al Napoli nel 1984, facendo vincere al club il suo primo scudetto nel campionato 1986-87. A differenza di Barcellona, Napoli lo accolse con calore, e ciò è stato dimostrato dalle ottantamila persone che accolsero il suo debutto al San Paolo.

Solo applausi dunque per il grande campione, anche se pian piano iniziò il declino. L’ultima stagione di Maradona al Napoli si aprì con la vittoria della Supercoppa Italiana contro la Juventus, ma proseguì con le accuse di essere vicino alla camorra, per concludersi il 17 marzo 1991 con la scoperta di cocaina nel suo sangue. Venne quindi squalificato per un anno e mezzo, fino alla ripresa nel 1992, quando passò al Siviglia.

Diego Armando rientrò in Argentina nel 1993, ma l’anno successivo venne espulso dal mondiale per doping. Seguirono una breve parentesi da allenatore e, soprattutto, il riconoscimento col Pallone d’oro nel 1995.

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Maradona con la maglia del Napoli

Conquista dei Mondiali di Messico 1986: Maradona sul tetto del mondo

Dei quattro Mondiali disputati da Maradona, ad entrare nella storia fu sicuramente fu quello del 1986. Non solo perché il numero 10 portò l’Argentina alla vittoria, ma per ciò che accadde durante i quarti di finale contro l’Inghilterra. Durante il secondo tempo segnò i due gol forse più famosi della storia: “mano de Dios“, segnato di mano, e il “gol del secolo”, mandato in rete dopo aver dribblato tutti gli avversari. El Pibe de oro non fu di sicuro un esempio di virtù, ma rimane una certezza: era un dio del calcio, e il campo era il suo elemento. L’unico in cui si trovava sempre e comunque a proprio agio.

Diego Armando Maradona: 30 ottobre 1960- 25 novembre 2020

La notizia della morte di Maradona arrivò il 25 novembre e sconvolse il mondo del calcio e non solo. La sua vita è finita in Argentina, a casa sua, dove ha subito un arresto cardiaco, sottoposto ad una delicatissima operazione al cervello andata a buon fine, passando poi alcuni giorni in terapia intensiva senza però complicazioni. Ma era stato evidenziato un accumulo di sangue nel cervello attraverso alcuni accertamenti.

Ci ha lasciato un campione assoluto, l’allegria in movimento, un Re Mida che coccolava il pallone…ed il pallone offriva la sua riconoscenza, in risposta all’amore dimostratogli: gol memorabili, consegnati alla storia. Di eccessi ce ne furono, eccessi di chi ha la colpa di passare dal niente al tutto in un attimo. Ma è qui che Diego si dimostra “il più umano tra gli dei”, caduto più volte ma rialzatosi, mostrando la sua fragilità.

Curiosità su Maradona:

In occasione del suo 63° compleanno, ecco di seguito cinque curiosità su Maradona.

  • Fu l’unico maschio a venire al mondo il giorno della sua nascita: in ospedale, quella notte, erano nate solo femmine.
  • Uno dei suoi soprannomi è “Telusa”, dato dal fatto che da bambino gli cresceva una peluria che non riusciva a trasformarsi in capelli.
  • Nella sua carriera totalizzò, tra campionato e coppe, 571 gol.
  • Agli esordi venne definito dalla stampa nazionale “il Pelé bianco degli argentini”.
  • Ha pubblicato due libri, Io sono el Diego (2002) e La mano di Dio. Messico ’86. Storia della mia vittoria più grande (2016).

 

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