Mezza Italia al voto. Ecco quanti Comuni e Regioni chiamati alle urne alle prossime elezioni amministrative 2024
L’anno appena iniziato sarà un importante stress test per il governo Meloni ma anche per le opposizioni, in quanto oltre alle Europee ci sarà mezza Italia al voto per le elezioni Regionali e Comunali. Sono quasi 4000 infatti i Comuni chiamati al rinnovo delle varie giunte. E’ di fatto la prima tornata elettorale con i nuovi regolamenti, come lo stop al limite di mandati per i comuni sotto i 5mila abitanti.
In vista delle elezioni amministrative, però, aleggia lo spettro dell’astensionismo e del malcontento. Secondo un recente sondaggio, i cittadini italiani si dicono piuttosto insoddisfatti dei loro sindaci. Una insoddisfazione generale, che è trasversale ai partiti sia di maggioranza che di opposizione.
Mezza Italia al voto: il 47% dei Comuni si rinnoverà nel corso del 2024
Il 2024 è un anno importante per la politica europea, viste le elezioni per il rinnovo di Strasburgo. Saranno le prime elezioni dopo la pandemia a livello europeo, che ha provato il Vecchio Continente non solo a livello sanitario tout court, ma anche a livello sociale, economico e politico.
E’ però anche l’anno in cui va mezza Italia al voto per il rinnovo delle amministrazioni comunali. Ben 3701 infatti saranno i Comuni i cui residenti (17 milioni nel complessivo degli aventi diritto al voto) saranno chiamati a confermare o cambiare il proprio amministratore. Negli ultimi anni una fetta così grande di enti locali che si rinnovava non era mai capitata.
Tanti sono i Municipi che chiameranno i propri elettori al voto. Degli oltre 3500 comuni, ben 27 sono capoluoghi di provincia e sei anche di regione: Bari, Cagliari, Campobasso, Firenze, Perugia e Potenza. Le elezioni nei capoluoghi indica uno stress test non da poco sia per la coalizione di centrodestra al governo che per l’opposizione di centrosinistra.
In tutto questo, inoltre, rientra nella tornata elettorale europea anche il rinnovo di alcune Regioni. La prima ad andare al voto sarà la Sardegna. L’isola al centro del Mediterraneo in queste settimane ha visto diversi movimenti anche importanti sia dalla parte della coalizione uscente, che dalla parte dell’opposizione. Si vota nell’unica giornata di domenica 25 febbraio.
Seguiranno poi Abruzzo (che dividerà l’elezioni in due giorni, il 10 e 11 marzo) e Piemonte. La Giunta Cirio ha infatti approvato l’accorpamento al voto europeo, indi per cui i piemontesi voteranno l’8 e 9 giugno sia il rinnovo dell’Europarlamento che del Consiglio Regionale.
Restano infine Umbria e Basilicata. La regione incastonata al centro dell’Italia dovrebbe chiamare i propri cittadini per l’autunno ma potrebbe fare esattamente come il Piemonte. Stessa cosa per la Lucania, anche se alcune indiscrezioni da Potenza dicono che la data prescelta potrebbe essere quella di domenica 14 aprile.
Mezza Italia al voto, ma con una profonda insoddisfazione per i vari amministratori
Se da una parte mezza Italia al voto dovrà recarsi alle urne per confermare o rinnovare i propri amministratori comunali, dall’altra appare un senso generale di insoddisfazione della gente verso l’istituzione in sé del Comune. Stando a quanto afferma un sondaggio dell’istituto dell’Istituto LaPolis (Università di Urbino), le persone non si fidano più del Comune.
Un malessere alquanto trasversale, poiché riguarda un po’ tutti i tipi di elettorato. Al contempo, LaPolis evidenzia come gli elettori di alcuni partiti abbiano più simpatie verso la Regione piuttosto che il Comune. In particolare, la fiducia verso i Municipi appare rafforzata presso gli elettori di Forza Italia e del PD, mentre la base della Lega è maggiormente rivolta verso la Regione.
Conclusioni mezza Italia al voto per le elezioni amministrative del 2024
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