Guerra Israele-Hamas, tunnel di Hamas a Gaza intatti per l’80%
I tunnel di Hamas a Gaza sono in gran parte ancora integri. La guerra tra Israele e Hamas tocca i 100 giorni in cui il prezzo di un’aspra lotta per debellare l’organizzazione terroristica è costato oltre 25.000 vittime tra i civili di Gaza. Dopo oltre tre mesi dagli attacchi del 7 ottobre, tuttavia, trapela che i tunnel di Hamas a Gaza sono per la maggior parte intatti.
La fitta rete di nascondigli dove si dice trovino protezione i capi dell’organizzazione politico-militare continua a operare a pieno regime. Nella misteriosa e sconosciuta infrastruttura che si snoda sotto Gaza City, le centinaia di miliziani proseguono un conflitto che sembra non vedere più la fine. Ed ora si pensa di occupare anche la zona al valico di Rafah per scovare possibili miliziani di Hamas infiltrati tra le migliaia di profughi.
Guerra a Israele, i tunnel di Hamas a Gaza sono in gran parte ancora intatti
La notizia che i tunnel di Hamas a Gaza sono ancora in gran parte intatti lascia attonito il governo israeliano e soprattutto l’esercito. L’indiscrezione viene dal Wall Street Journal attraverso fonti statunitensi e israeliane. La fase della guerra, che ha ormai toccato i 100 giorni, vede al momento l’esercito dello Stato Ebraico in una situazione di impasse piuttosto seria.
Come afferma il noto quotidiano americano, la rete alle ultime informazioni dovrebbe avere una lunghezza di circa 700km. Dunque, solo il 20% di questo complesso è stato danneggiato dalle IDF nelle scorse settimane. Il metodo, tanto brutale quanto realista, consisterebbe nel riempire le gallerie con acqua salata del Mar Mediterraneo.
Una scelta, quella dettata dalle forze armate di Tel Aviv, molto discussa anche nello stesso Stato d’Israele, in quanto si teme che così facendo si rischia di arrecare un danno anche agli stessi ostaggi. Su di essi è ancora nebbia fitta, in quanto non è ben conosciuto l’esatto nascondiglio. In passato si era addirittura ipotizzato che gli oltre 100 ostaggi non ancora liberati fossero in mano a organizzazioni federate ad Hamas stessa e non alla stessa Hamas.
La questione dei tunnel di Hamas a Gaza resta una spina nel fianco non indifferente per il governo e soprattutto lo stesso Premier Netanyahu. Bibi, infatti, riceve pressioni sempre meno sopportabili da parte degli ostaggi. In realtà, l’obiettivo dell’attuale capo di governo era e resta la cattura e l’uccisione di Sinwar, n.1 di Hamas e responsabile degli attacchi del 7 ottobre.
L’eventuale arresto del leader dell’organizzazione politico-militare potrebbe essere utilizzato a sfondo politico dallo stesso Premier, il cui consenso è ormai ai minimi storici.
Tunnel di Hamas a Gaza per gran parte intatti: si pensa di occupare anche il valico di Rafah
Al fine di circondare qualsiasi via di fuga dei terroristi palestinesi tremite i tunnel di Hamas a Gaza, le IDF stanno considerando l’ipotesi di occupare i territori anche al Valico di Rafah. Secondo i media israeliani, Israele ha avvisato il Cairo di voler entrare con le truppe all’unico valico che non collega la Striscia con Israele per presidiare il cosiddetto Corridoio Filadelfia.
Da parte di Tel Aviv, infatti, aleggia il timore che i leader di Hamas possano usare i tunnel per fuggire oltre frontiera, portandosi con sé gli ostaggi. Netanyahu ha negato che ci siano problemi con l’Egitto, ma dalle parti di Ramallah la ritengono una smentita strategica, necessaria per non svelare la mossa dell’Idf. Cosa succederà ora? E che ne sarà delle migliaia di profughi civili?
Conclusioni tunnel di Hamas a Gaza ancora intatti in gran parte
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