Mame Moda Moda e sostenibilità, il nuovo rapporto di Greenpeace. ADV Stella McCartney
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MODA E SOSTENIBILITÀ, IL NUOVO RAPPORTO DI GREENPEACE

Moda e sostenibilità, un progetto che va concretizzandosi

Il progetto moda e sostenibilità procede a passo spedito. Lo conferma Greenpeace con in mano i dati raccolti in sette anni dal lancio del progetto Detox My Fashion.

Con Detox My Fashion, l’organizzazione non governativa ambientalista e pacifista, interpella le aziende di moda chiedendo loro di fermare l’inquinamento delle vie fluviali fortemente compromesse dalle sostanze chimiche riversate dalle industrie.

L’obiettivo di disintossicare il pianeta non è stato totalmente raggiunto sebbene le ottanta società che hanno aderito all’iniziativa stiano facendo importanti progressi in merito.

Faux Fur, sfatiamo il mito dell’eco-sostenibilità.

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La pelliccia sintetica non è affatto eco-sostenibile. È vero, si risparmiano tante vite ma se ne uccidono altrettante.

Il motivo? Le pellicce sintetiche sono prodotte con materiale a base di plastica e petrolio come il nylon, l’acrilico e il poliestere.

Questi prodotti dell’industria, successivamente, sono lavorati al fine di ottenere un vello qualitativamente superiore rispetto l’origine. Ciò determina non solo un uno spreco di energia tre volte superiore ma anche un eccessivo uso di solventi chimici che spesso vengono riversati nei fiumi e nei mari.

Secondo l’International Fur Federetion, la moda produce il 20% del totale di acque di scarico e il 10% delle emissioni globali. È la seconda industria più inquinante del nostro pianeta dopo il settore carboniero.

I marchi italiani hanno abbracciato il tema moda e sostenibilità?

Valentino e Benetton sono i marchi che hanno risposto alla chiamata di Greenpeace. Con loro, altre cinquantotto aziende italiane. Tra gli ottanta marchi presenti in lista, anche Puma, Mango, Burberry, Adidas, Mango e Levi’s.

Nel report mancano, però, tre realtà nostrane convertitesi alla fur free: Gucci, Versace e Armani.

Nella passata edizione di Milano Unica, tenutasi lo scorso luglio, ben 123 aziende hanno presentato oltre 750 campioni eco-friendly.

La capitale della moda italiana, inoltre, asseconda il tema di moda e sostenibilità con il Green Carpet Fashion Awards.

L’evento, organizzato da Camera Nazionale della Moda Italiana, premia l’azienda più attenta alla salute del Pianeta.

La prima edizione è stata vinta da Tiziano Guardini, superba mentre creativa che, in una recente chiacchierata ci ha raccontato come prendono vita le sue creazioni (qui l’intervista).

La seconda edizione è prevista per il prossimo 23 settembre 2018 al teatro La Scala di Milano in concomitanza con la Milano fashion Week. .

Chi è fuori dal report di Greenpeace?

Grandi assenti, inoltre, Stella McCartney e Vivienne Westwood, paladine della moda eco-friendly.

La figlia di Paul McCartney non utilizza terzi per raccontare la sua mission alla clientela. Sul sito ufficiale della maison britannica, infatti, è possibile consultare la mission statement.

 

 

 

 

 

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