Moda

Moda, TikTok e nuovi social media: come sta cambiando la comunicazione di lusso

Milano Fashion Global Summit 2020: una Challenges week dedicata alle sfide della moda.

Per la prima volta in versione digitale, il Milano Fashion Global Summit (MFGS) è un momento di confronto e analisi tra i protagonisti della moda, del design, del lifestyle e della finanza. Giunto alla diciannovesima edizione, l’evento organizzato da ClassEditori, dedica una settimana di incontri alle nuove sfide del lusso e in particolare del fashion system. Moda, TikTok e nuovi media.

Burberry su Tik Tok

Cosa c’entra la moda con TikTok?

NEXT GENERATIONS. DAI DESIGNER AI SOCIAL MEDIA

Tra le principali sfide imposte della pandemia c’è una necessaria ricollocazione delle esperienze di acquisto e fruizione dei prodotti. Non a caso, infatti, la prima giornata del summit è dedicata al mondo digitale e ai social media.

Se chiusa una porta si apre un portone, nel mondo della moda pare proprio che, chiuso il sipario delle passerelle e -purtroppo- anche qualche saracinesca, si spalanchino le porte di un universo, non nuovo, ma di certo tutto da scoprire.

Per qualche brand, la pandemia ha solamente accelerato il processo di digitalizzazione, per altri ha rappresentato l’unica soluzione possibile in uno scenario mutato e profondamente instabile. Dove oggi le aziende si pongono delle domande, il digitale offre delle risposte.

Gucci su Tik Tok, il profilo

Così, stylist, designer, manager e CEO di diverse aziende hanno raccontato come il digitale ha cambiato il modo di lavorare di ognuno di essi.

Essere stylist ai tempi dei social: l’eco dei look.

Spesso, i look delle celebrities riempiono intere pagine di giornale o servizi alla tv. Vengono lodati, copiati ma molto più spesso criticati.

Nel bene o nel male, purché se ne parli? Può essere.

É il caso di Nicolò Cerioni, stylist e co-founder di SugarKane. Artefice dei chiacchieratissimi look indossati da Achille Lauro durante l’ultimo Festival di Sanremo. Cerioni, con la preziosa collaborazione di Gucci, ha riprodotto in abiti il “Me ne frego” della canzone di Lauro. Da San Francesco d’Assisi alla Divina Marchesa Luisa Casati Stampa i travestimenti del cantante hanno avuto un eco notevole nei social. Tra disgusto e apprezzamento, l’artista non è sicuramente passato inosservato e, alla fine, ha anche riscontrato un discreto successo. Per tale ragione, Cerioni ha ribadito l’ importanza dei social media per condizionare il successo di un artista.

Balenciaga, il profilo su Tik Tok

Essere designer ai tempi dei social: nuove sfide creative

Dries Van Noten. A maggio ha firmato una open letter come dichiarazione di intenti: produrre meno, produrre meglio. Il Covid è stato per lo stilista belga, un’opportunità per ridiscutere i tempi e i metodi di produzione della moda. Un’occasione che lo ha portato ad inaugurare un nuovo retail a Los Angeles. Uno spazio ibrido e multifunzionale in cui si mescolano musica, arte e moda.

Creare emozioni è la parola chiave per Van Noten. Per tale ragione, l’ e-commerce deve essere pensato come un canale parallelo al retail fisico, ma non sostitutivo. Online e offline devono convivere in sinergia. Inoltre, lo stilista invita a tornare ai valori veri proponendo “capi esperienziali” e a combattere i limiti con la creatività.

Fausto Puglisi. Categorico e dalle idee ben chiare, lo stilista siciliano afferma senza troppi giri di parole che i social sono una cosa ovvia.  Afferma: «sono l’ABC perchè riguardano la dialettica demografica». Piuttosto che alla connessione online, Puglisi punta tutto sulla  connessione con le persone, sulla lealtà e sull’onestà.

Riguardo il recente incarico da Roberto Cavalli, Puglisi auspica ad un rilancio iper democratico, dichiarando che «Cavalli è come la Coca Cola, una Hollywood in salsa popolare».

Olivier Rousteing. Per il Wonder boy a capo della maison Balmain, il digitale era già parte dell’anima del marchio. Rousteing è un caso esemplare di millennial che parla ai millennials. In un periodo storico in cui si parla di inclusività e rivoluzione digital, il designer, in realtà, si è rivelato essere anticipatore di molte tendenze.

Infatti, ha fatto decollare la popolarità di Balmain grazie ai post social di personalità di spicco dello star system, come la famiglia Kardashian.  Inoltre, l’ultima sfilata si è svolta in nel nuovo formato phygital, in una dimensione in cui il reale sposa il digitale.  Tra ospiti fisicamente presenti allo show e un wall of fame di schermi-segnaposti che hanno trasmesso alcuni video in cui figuravano Jennifer Lopez, Juliette Binoche, Cara Delevingne e Claudia Schiffer.

Rivoluzione TikTok: nuovi comunicatori e nuovi format

Adriano Accardo, managing director e global business solutions southern Europe di TikTok, racconta invece la rivoluzione di cui tutti parlano. Nonostante la notorietà e l’importanza degli ospiti presenti, Accardo pare essere quello più atteso. Parlando di social, rivoluzione digitale e nuovi modi di comunicare la moda non si può non citare TikTok.

Moda e TikTok. Inclusione e autenticità sono i punti di forza della nuova piattaforma che sta spopolando tra i Millennials e la GenZ. Accardo, fa notare che i Millenial e la GenZ stanno guidando la crescita del lusso. Essi rappresentano il 35% del mercato e i brand non possono più fare a meno di considerare questi dati. Oggi, l’Europa conta oltre 100milioni di utenti e 2ooo dipendenti.

In funzione di questi dati, i marchi hanno dovuto inventare nuovi linguaggi comunicativi, immagini più autentiche e reali.

Su TikTok non ci sono campagne pubblicitarie impostate ma sono tutte interattive. I brand, grazie alla creazione di brevi video, riescono a coinvolgere attivamente l’utente finale. Ciò si traduce in un aumento dell’engagement e in nuove sfide creative.

Marchi come Balenciaga e Burberry hanno utilizzato questa piattaforma per accedere ai mondi delle nuove generazioni, accogliendo desideri ed esigenze.

Ad un’incessante richiesta di inclusione da parte delle nuove generazioni, TikTok offre gli strumenti per connettere i brand all’utente. Con TikTok la comunicazione è bidirezionale. L’utente diventa parte dell’universo di marca, contribuendo alla costruzione della comunicazione.

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