Morto Germano Celant, grande critico d’arte
E’morto oggi a Milano lo storico, critico e teorico dell’arte Germano Celant. Era da circa due mesi ricoverato nella terapia intensiva dell’ospedale San Raffaele di Milano e non ce l’ha fatta nella sua lotta contro le complicazioni dovute al Coronavirus. Scompare con lui una pagina imprescindibile della storia dell’arte italiana.
Germano Celant Gli inizi
Nato a Genova nel 1940, è tra i maggiori curatori e storici dell’arte italiani. Ha coniato la definizione di Arte Povera battezzando così il movimento italiano che, dalla seconda metà degli anni Sessanta in poi, si è affermato in tutto il mondo.
Si iscrive prima ad ingegneria, onestamente senza alcun interesse per la materia, e dopo i primi pessimi voti passa a lettere. È in questo periodo che comincia a frequentare un giro di pittori. “La sera, come dei catecumeni, ci riunivamo a leggere estasiati l’estetica di Galvano Della Volpe”.
Inizia così a mettere il suo primo piede nel mondo dell’arte. Battisti lo invita a scrivere sulla rivista Marcatrè. Facendo la spola tra Milano e Torino conosce Arturo Schwarz e Gian Enzo Sperone. Due straordinari galleristi, con una grande storia culturale alle spalle. Poco dopo, nel 1964, Celant viene chiamato da Zorzi, che lavorava per Comunità, che gli chiede di progettare un libro sul design dell’Olivetti.
Ma i suoi anni più importanti e formativi sono quelli che vanno dal 1966 al ’69. A Torino conosce il nucleo di quello che sarà l’Arte Povera. Sempre a Torino grazie a Sperone assiste alla prima mostra di Andy Warhol. Arriva la Pop Art.
Storico, critico, curatore
Germano Celant, ha curato mostre in tutto il mondo e pubblicato oltre centinaia di libri e cataloghi. È stato contributing editor per “Artforum” e ” Interview Magazine”, New York. Ha scritto regolarmente per le riviste italiane “L’Espresso” e “Interni”. Nel 2013 ha ricevuto il The Agnes Gund Curatorial Award da parte dell’Independent Curators International, New York.
È stato senior curator al Solomon R. Guggenheim Museum di New York dal 1989 al 2008, nel 1996 è stato co-direttore artistico della prima Biennale di Firenze, nel 1997 direttore della 47. Biennale di Venezia e supervisore artistico della programmazione di Genova 2004, Capitale Europea della Cultura.
Dal 1995 è stato direttore e dal 2015 soprintendente artistico e scientifico della Fondazione Prada oltre che curatore della Fondazione Aldo Rossi a Milano e della Fondazione Annabianca e Emilio Vedova a Venezia. Ultimamente aveva curato la mostra ” Arts & Foods. Rituali dal 1851 “ per il Padiglione d’Arte di Expo 2015 alla Triennale di Milano e nel 2016 è stato inoltre project director di The Floating Piers, opera di Christo e Jeanne-Claude al Lago d’Iseo.
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