Spettacolo,  Cinema

NATALIE PORTMAN E JACKIE KENNEDY: IL RUOLO DI UNA VITA

Dopo la passerella al Festival di Venezia, “Jackie” di Natalie Portman è stato presentato anche al Festival Internazionale del cinema di Toronto

Natalie Portman è Jackie Kennedy nel suo momento più drammatico, quello immediatamente successivo alla morte di J.F.K.: la lotta della first lady con la rabbia e lo stordimento, l’affacciarsi alle conseguenze  immediate del trauma e la necessità di proteggere la propria famiglia mantenendo salda la forza e integrità, in uno dei momenti più difficili passati dal popolo statunitense e dalle loro guide politiche.

Jackie’ – già presentato al festival di Venezia conclusosi sabato scorso, senza ricevere premi – sta avendo una seconda chanche al Festival di Toronto: se uscirà a bocca asciutta anche dalla rassegna canadese, l’opera di Pablo Larraìn potrà aspettare con fiducia la notte degli Oscar in cui il film potrà dire la sua, se non altro per la prevedibile candidatura di Natalie Portman come migliore attrice protagonista.

L’attrice ha interpretato il dolore, lo spaesamento e la dignità di Jackie Kennedy raggiungendo un risultato straordinario, frutto di un lento e prudente avvicinamento al personaggio, fatto di studio certosino e slancio passionale.

Natalie Portman, dopo la premiere veneziana – è tornata a spiegare, su Vanity Fair, il duro e premiante percorso che l’ha portata a vestire i panni dell’ex first lady: “ho visto ogni video, letto ogni libro possibile e ascoltato tutte le registrazioni delle sue interviste [..] Il film non ha una vera e propria linearità narrativa” – ha continuato l’attrice americana“è più che altro un collage. Carpisce il senso di mistero che è proprio di ogni essere umano, perché non possiamo davvero dire di poter completamente capire una persona: ognuno ha in sé centinaia di personalità differenti espresse in diverse situazioni e momenti della sua vita”.

Jackie Kennedy ha affrontato con forza e stile un momento di caos senza precedenti nella storia americana, e merita una pagina di rilievo sul libro della storia: “era consapevole del fatto che spettava a lei definire l’eredità del marito perché lui non poteva più farlo, e bisognava farlo velocemente, perché c’erano decine di persone pronte a pubblicare un libro su di lui, e lei doveva essere lì e sapere cosa sarebbe stato detto su di lui – tutto ciò l’ha fatto brillantemente”.

Vuoi ricevere Mam-e direttamente nella tua casella di posta? Iscriviti alla Newsletter, ti manderemo un’email a settimana con il meglio del nostro Magazine.

CLICCA QUI PER SAPERNE DI PIÙ!