Nazionale ai playoff: perché il gruppo di Mancini non farà come nel 2017
Nazionale, un ciclo già finito o solo un attimo di assestamento?
La Nazionale di Mancini di nuovo nel labirinto dei playoff. Gli Azzurri vivono un momento di impasse. Dopo il trionfo di quest’estate a Euro2020, il gruppo di Roberto Mancini è inciampato diverse volte nelle qualificazioni al Mondiale in Qatar. I pareggi contro Bulgaria, Svizzera (sia all’adnata che al ritorno) e Irlanda del Nord hanno frenato l’accesso diretto a vantaggio degli elvetici. In questi giorni l’opinione pubblica è spaccata sulla rosa degli Azzurri che solo quattro mesi fa è salita sul tetto d’Europa. Alcuni ritengono ormai finito il ciclo di Mancini, altri invece giustificano il fatto che la rosa era decimata da troppi infortuni. Entrambe le correnti concordano comunque che la mentalità vincente oggi sia assente. Dove sta dunque la verità?
L’Italia di Mancini e quella di Ventura: analogie e differenze
La Caporetto calcistica del 2017 contro la Svezia ha indotto a un cambiamento radicale, a partire dai vertici della Federazione. Le dimissioni di Tavecchio, sostituito da Gravina dopo un commissariamento pro-tempore da parte del CONI, e il conseguente licenziamento di Ventura portarono alla chiamata di Roberto Mancini. Il tecnico jesino in questi anni, pur tenendo gente di esperienza come Bonucci, Chiellini, Jorginho e Verratti, ha lanciato tanti nuovi Azzurri, determinanti per la conquista dell’Europeo: da Barella a Bastoni, passando per Locatelli, Pessina, Donnarumma, Chiesa, Raspadori. Ad oggi, il gruppo Azzurri rispetto a quello del 13 novembre di quattro anni fa è più giovane, dunque con più futuro Uniche criticità restano, oggi come allora, la mancanza di un vero centravanti e un’alternativa in difesa a Bonucci e Chiellini.
Nazionale: il gruppo c’è, ma la mentalità vincente dov’è finita?
Il gruppo Azzurri quest’estate ha sorpreso tutti i bookmakers e molti tifosi italiani per una vittoria insperata. La Nazionale rinnovata, infatti, si presentava a Euro2020 con poche credenziali e soprattutto senza un fuoriclasse particolare. Partita dopo partita però, l’Italia ha dimostrato di avere una mentalità vincente superiore ad altre squadre favorite come Francia, Belgio, Germania. Dopo la vittoria dell’Europeo però, questa mentalità positiva sembra andata scemando. Non si deve dimenticare tuttavia che i calendari per le squadre di club sono altrettanto fitti, per cui la freschezza fisica può non essere al 100%. Tuttavia, colpisce come in soli quattro mesi sembrano due squadre diverse pur essendo lo stesso identico gruppo. Mancini è sereno, anzi si è sbilanciato:
“Io penso che noi andremo al Mondiale, abbiamo due gare da giocare e vedremo di fare le cose per bene. Credo che ci riusciremo e magari lo vinceremo anche“
Gravina tende una mano a Mancini: idea stage nella sosta di gennaio
Al fine di fare una scrematura per ottenere la rosa ideale al superamento dei playoff, tende una mano agli Azzurri il numero 1 della FIG Gabriele Gravina. Come riferisce Gazzetta dello Sport, il presidente Federale propone di sfruttare la sosta del 30 gennaio per uno stage con tutti i convocati. Attorno a quei giorni, infatti, in Sudamerica devono recuperare delle partite di qualificazione al Mondiale rinviate per la pandemia. Nel frattempo, si potrebbero utilizzare quei giorni di sosta preziosi per inserire eventuali nuovi Azzurri. Mancini non è contrario, soprattutto se si tratta di inserire nuove leve. Nella sosta appena conclusa tra i convocati c’era Tommaso Pobega. l’exploit in Serie B di Lucca sta convincendo molti, c.t. compreso, che possa essere un potenziale titolare per la squadra di domani. Manca ancora un anno, è vero, ma il tempo passa più in fretta di quanto ci si possa immaginare.
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