Dizionario Arte

niello

(dal latino nigellus, diminutivo di niger: ‘nero’, ‘scuro’). Sostanza di colore nero (di solito costituita da zolfo, argento, piombo e rame) usata per riempire i solchi a bulino di superfici metalliche, tracciati a scopo ornamentale; il termine è riferito anche al metodo per realizzare tale decorazione, e all’oggetto così decorato. Questa tecnica si diffuse durante il rinascimento soprattutto in Italia, in particolare a Firenze e in maniera minore a Bologna. Le stampe a niello sono ricavate da superfici metalliche decorate a niello, e sono tipiche dell’Italia della seconda metà del XV secolo. Probabilmente all’inizio furono realizzate come prove dagli incisori che volevano vedere il risultato del loro lavoro, ma pare che in seguito questi artigiani abbiano cominciato a incidere le lastre con l’esplicito scopo di ricavarne delle stampe, e molti dei primi esempi di *incisioni in incavo italiane mostrano l’influenza della tecnica a niello. Maso Finiguerra, a cui Vasari attribuisce l’invenzione dell’incisione in incavo, lavorava anche a niello. Tra il XVIII e il XIX secolo ci fu un rinnovato interesse per la tecnica a niello in Russia, dove era conosciuta come tecnica di Tula, dal nome di una delle città famose per la sua produzione. Di solito gli artigiani russi decoravano piccoli oggetti di lusso, come tabacchiere d’argento.

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