visuelafficheniki.jpg
Arte

Niki De Saint Phalle in mostra al Grand Palais di Parigi

“Mi chiamo Niki De Saint Phalle e faccio sculture monumentali”. Così la giovane e bellissima artista francese si presentava durante un’intervista. Potevano essere gli anni Settanta, lo si capisce dalla Egg Ball Chair e dal suo stile.
Diretta, provocante e decisa, Niki è stata una femminista che protestava con il sorriso sulle labbra.
Per questo le sue opere sono colorate e divertenti e le sue “Nanas”, le grosse donne che richiamano le veneri preistoriche, danzano leggere nello spazio riuscendo a non soccombere al loro stesso peso.

Al Grand Palais di Parigi una mostra retrospettiva indaga il lavoro dell’artista, che da sempre ha cercato di diventare “un’eroina”.

Nata nel 1930 e cresciuta in una buona famiglia franco-americana, iniziò la sua carriera come modella. Poi moglie e madre, iniziò a dipingere per “Mostrare, mostrare tutto. Il mio cuore, le mie emozioni”.
I numerosi viaggi e la possibilità di frequentare gli ambienti artistici la portarono a prendere la scelta di dedicarsi all’arte, e si associò negli anni Sessanta al movimento dei Nouveaux Réalistes.

In seguito la sua sensibilità nei confronti delle problematiche legate all’essere donna la portò ad essere fra le anticipatrici del movimento femminista: “Io penso che i miei boa, i miei stivali, i miei abiti rossi, i miei travestimenti, non siano altro che accessori della mia creazione che esprimono il mio desiderio di fare di me stessa un oggetto. Mi servo del mio corpo allo stesso modo in cui uso  i materiali per realizzare le sculture”.

Nella sua vasta produzione ci sono anche lungometraggi e installazioni, che arrivano a trattare anche tematiche politiche.
Di grande fascino sono i suoi progetti architettonici e di arte pubblica, realizzati spesso con il suo compagno Jean Tinguely. Sono un esempio “Golem”, “Fontaine Stravinsky” e “Cyclop”. Ma uno dei più belli è il “Giardino dei Tarocchi”, che Niki De Saint Phalle fece costruire in Maremma dal 1978 al 1998. 22 tarocchi diventano sculture monumentali, una delle quali è convertita in abitazione. Per realizzarlo Niki si finanzierà creando un profumo.

Alla fine della sua carriera, quando si trasferì in California, affermò: “Ho avuto la fortuna di incontrare l’arte perché avevo, dal punto di vista psichico, tutto quello che serviva per diventare una terrorista”. Idealista e pragmatica, passionale ed esoterica, Niki De Saint Phalle ha creato un immaginario e un’estetica delle più affascinanti dello scorso secolo.

Niki De Saint Phalle. Grand Palais, Parigi
fino al 2 febbraio 2015

Vuoi ricevere Mam-e direttamente nella tua casella di posta? Iscriviti alla Newsletter, ti manderemo un’email a settimana con il meglio del nostro Magazine.

CLICCA QUI PER SAPERNE DI PIÙ!