Dizionario Arte

Palazzo Pitti

Firenze. Galleria d’arte, costruita in origine come palazzo per Luca Pitti, ricco rivale dei Medici. I lavori di costruzione iniziarono nel 1457, così la tradizionale attribuzione del progetto a Brunelleschi (che morì nel 1446) risulta inverosimile; è stato anche attribuito all’ Alberti. La famiglia Pitti cominciò a usarlo come residenza dal 1469, ma successivamente la loro fortuna declinò e l’edificio rimase incompleto. Nel 1550 fu acquistato da Eleonora di Toledo, moglie di Cosimo de’ Medici (poi granduca di Toscana). Diventò da quel momento la principale residenza dei Medici e dal 1560 venne ampliata da Ammannati. All’incirca nello stesso periodo il terreno attorno al palazzo fu trasformato nei giardini di Boboli. Gran parte della vasta struttura attuale è datata tra il XVI e il XVII secolo, anche se si continuò a realizzare ampliamenti fino al XIX secolo. Gli interni comprendono le ricche decorazioni di Pietro da Cortona. Dopo che la dinastia dei Medici si estinse nel XVIII secolo, le collezioni di famiglia divennero proprietà dello stato e Palazzo Pitti fu aperto come galleria pubblica nel 1833. Tra i suoi tesori ci sono circa 500 dipinti della collezione dei Medici, soprattutto del XVI e XVII secolo; come qualità rivaleggiano con i capolavori della collezione sorella, gli Uffizi. Palazzo Pitti conserva anche una buona raccolta di dipinti italiani del XVIII, XIX, e XX secolo, oltre a collezioni di vestiti e oggetti preziosi quali gioielli, cammei, e avori.

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