paolo uccello
Dizionario Arte

PAOLO UCCELLO.PITTORE FIORENTINO

 

Paolo Uccello(Firenze 1397 ca-Firenze 1475 ca). Pittore fiorentino, si distinse tra gli artisti del primo rinascimento. Vasari spiega che il nome Uccello deriva dal suo amore per gli animali, in particolare gli uccelli, e lo descrive come un personaggio considerato un po’ eccentrico.

Le prime notizie su di lui risalgono al 1412 e lo presentano come apprendista del Ghiberti, anche se non è noto il suo lavoro di scultore. Dal 1425 al 1427 si trovava a Venezia, dove lavorò come mosaicista a San Marco, ma nessuna delle opere sopravvissute è attribuibile a lui con certezza.

Ritorno a Firenze

Nel 1431 tornò a Firenze dove trascorse il resto della sua vita (lavorò a Padova nel 1444-45 e a Urbino nel 1465-68).
Il primo dipinto datato giunto fino a noi è un immenso affresco posto nella cattedrale di Firenze, raffigurante una statua equestre dedicata al condottiero inglese Giovanni Acuto (?-1394). In esso ben si coglie la particolare attenzione di Paolo Uccello nei confronti della prospettiva, elemento centrale del suo stile.

Altre opere conosciute sono due affreschi in grande scala malamente conservati aventi come soggetti scene dell’Antico Testamento (1430-40) nel “chiostro verde” di Santa Maria Novella a Firenze, e tre pannelli di grandi dimensioni (1455 ca) raffiguranti la Battaglia di San Romano, una vittoria minore fiorentina contro Siena nel 1432.

I pannelli facevano parte di un ciclo decorativo di palazzo Medici, oggi smembrato e diviso tra la National Gallery a Londra, il Louvre a Parigi e la Galleria degli Uffizi a Firenze.

Le opere

Le opere di Paolo Uccello includono la decorazione della facciata dell’orologio e la progettazione di vetrate per il duomo di Firenze, due incantevoli dipinti appartenenti alla tarda produzione dell’autore, San Giorgio e il drago (National Gallery, Londra), uno dei primi dipinti italiani su tela conosciuti, e Caccia notturna (Ashmolean Museum, Oxford).

A dispetto delle prestigiose commissioni nel duomo di Firenze, non ebbe un grande successo mondano; Vasari racconta che l’artista conduceva una vita da eremita e in un documento ritrovato nel 1469, lo stesso Paolo si descrive come “un vecchio privo di mezzi di sussistenza… e incapace di lavorare”.

Paolo Uccello fu a lungo considerato come una curiosità piuttosto che un artista serio

Paolo Uccello fu a lungo considerato come una curiosità piuttosto che un artista serio (nel 1896 Berenson lo accantona tra i matematici invece che tra i pittori, dichiarando che artisticamente “non produsse a”); oggi è uno degli artisti più apprezzati del suo tempo, ammirato per il potere e il vigore delle forme, la bellezza dei colori e l’immaginazione vivida e sagace. Le sue opere presentano un’impressionante e spesso accattivante combinazione tra due correnti stilistiche opposte: la tradizione decorativa del gotico internazionale e l’innovazione scientifica introdotta dalla prospettiva nel primo rinascimento.

Vasari conferma

Vasari conferma che dedicava molto tempo “nel definire la prospettiva” e lo presenta come un amabile fanatico che lavorava fino a notte tarda e quando lo moglie lo chiamava a letto, rispondeva: “Che dolce amante questa prospettiva!”. Indubbiamente portò il suo entusiasmo ad alti livelli (nella Battaglia di San Romano le armi spezzate e i cadaveri si riducono progressivamente in sintonia con lo schema prospettico), ma questi effetti sono adeguati ai soggetti trattati e al fascino decorativo dei suoi dipinti, per a puri esercizi tecnici.

In Caccia notturna, per esempio, non crea solamente un’atmosfera da favola romantica ma anche un esilarante senso di sfrecciante energia attraverso il modo in cui cavalli e cani arretrano rapidamente nello spazio. Il nome di Paolo Uccello divenne così strettamente associato alla prospettiva, che spesso gliene venne attribuita l’invenzione.

Ruskin, per esempio,

Ruskin, per esempio, scrisse in una lettera a Kate Greenway: “Credo che la perfezione in prospettiva sia cosa recente. Essa fu applicata per la prima volta nell’arte italiana da Paolo Uccello, il quale diventò pazzo per amore della prospettiva”.

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