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Parigi Fashion Week: giovani stilisti, vecchi marchi

Il fascino della Ville Lumiere? Far rilanciare i marchi storici da giovani creativi: è un link che piace alla moda parigina. E il più delle volte gli riesce bene

La staffetta della moda passa a Parigi. Da stamani la Ville Lumiere ha acceso i riflettori sulle sfilate. Ma tutto è ancora molto in sordina. I nomi che da stamattina si danno il cambio in passerella sono poco noti. Da domani si entra un po’ più nel vivo della settimana parigina, dove sono previste oltre novanta sfilate che andranno in scena da oggi sino a mercoledì 5 ottobre: per la maggior parte marchi interessanti sotto il profilo creativo, ma di nicchia.  I big della moda francese incominciano a sfilare da venerdì prossimo con Christian Dior che è ancora orfano del direttore creativo, ma su cui ormai i rumors sembrano essere diventati certezze:  dovrebbe essere Marc Jacobs il successore di John Galliano.

Un cambiamento che creerà uno spostamento di pedine, a catena. Facendo della “fantamoda” e seguendo i rumors più sentiti negli ultimi giorni, sembra che i più papabili ad occupare il posto che resterebbe vacante da Louis Vuitton potrebbero essere Tom FordPhoebe Philo.

La sfilata di Yves Saint Laurent di martedì prossimo avrà anche il suo retroscena. Il “si dice che” darebbe Stefano Pilati, attuale direttore creativo – che ha il contratto in scadenza il prossimo marzo  – in uscita dalla maison francese (a causa delle recenti collezioni del marchio poco vendibili) per approdare chez Armani e che al suo posto potrebbe arrivare Raf Simons, attuale direttore creativo di Jil Sander.

Sulla scena parigina sono da tener d’occhio i numerosi nuovi debutti: Olivier Rousteing andrà da Balmain al posto di Decarnin, che la scorsa edizione andò via dal marchio in preda ad un esaurimento nervoso; sarà la prima volta della coppia cinese Dawei Sun e Ling Liu alle prese con Cacharel; esordirà Yoshiyuki Miyamae per Issey Miyake; Humberto Leon e Carol Lim per Kenzo; Claire Waight Keller per Chloé; Manish Arora per Paco Rabanne; sarà anche il debutto ufficiale per Bill Gaytten come direttore creativo di John Galliano.

Un debutto tutto italiano sarà quello di Alessandra Facchinetti ( ex direttore creativo Gucci e Valentino) con il progetto Uniqueness fatto con Pinko. Un’operazione che segna anche il suo rientro nella moda.

La forza delle passerelle francesi? È quella di avere dei big come Louis Vuitton, Hermes e Chanel, ma anche una miriade di marchi storici rilanciati da giovani stilisti che sanno mettere insieme la forza dirompente dello sperimentalismo – proprio delle nuove generazioni -con il fascino che solo alcuni vecchi marchi sanno avere.

Contaminazioni creative che infiammano gli animi dei fashion editor più snob e dei consumatori magari più sofisticati, magari solo per qualche stagione, ma aiutano a muovere la scena della moda e a creare situazioni interessanti. Sicuramente sono marchi di nicchia che non portano a casa una montagna di ricavi, ma testimoniano che l’avanguardia e la tradizione, insieme, sono in grado di sprigionare sempre un grande fascino.

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